L’interrogatorio investigativo per un nuovo confronto di Valter Lavitola con i Pm di Napoli e il possibile ricorso della difesa al Tribunale del Riesame sono i prossimi step dell’inchiesta. L’interrogatorio investigativo, che potrebbe tenersi già la prossima settimana, nasce dall’intenzione, manifestata da Lavitola nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto ieri nel carcere di Poggioreale, di fornire ai magistrati chiarimenti sulle vicende oggetto dell’indagine. La Procura di Napoli (i sostituti procuratori Henry John Woodcock, Vincenzo Piscitelli e Francesco Curcio, coordinati dall’aggiunto Francesco Greco) indagano su diversi filoni, per associazione a delinquere e una serie di reati fine in relazione alla gestione dei contributi pubblici incassati dalla società editrice de l’Avanti, per un’ipotesi di corruzione internazionale a Panama in relazione al progetto, poi sfumato, di costruire carceri nello stato dell’America centrale, nonché su appalti di Finmeccanica.
Altro possibile step dell’inchiesta è il ricorso al Riesame, ammesso che la difesa di Lavitola decida di rivolgersi al Tribunale della Libertà di Napoli per chiedere una rivalutazione delle esigenze cautelari e della posizione dell’indagato nei fatti al centro dell’inchiesta. Intanto è stata già fissata e si terrà il 27 aprile l’udienza in Cassazione per il ricorso presentato dall’avvocato Gaetano Balice, difensore di Lavitola, contro l’ordinanza del Riesame di Bari di conferma della misura cautelare per l’ex direttore dell’Avanti in relazione all’accusa di aver indotto Giampaolo Tarantini a rendere dichiarazioni mendaci sul giro di escort a casa dell’ex premier Silvio Berlusconi.