Azione cattolica: Sarebbe imperdonabile non riformarsi

"Nel contesto storico contingente, transitorio e complesso, va dilagando tra i cittadini italiani una generalizzata e preoccupante sfiducia nei confronti della politica e delle istituzioni democratiche. In questo scenario, non possono essere sottovalutate le conseguenze nefaste prodotte dalla vigente legge elettorale e dall`attuale sistema di funzionamento dei partiti politici". Lo afferma l’Azione cattolica che, in vista della festa del 25 aprile, ha diffuso una nota nella quale, ribadisce "l`urgenza, tra le altre, di una riforma della legge elettorale e dei partiti politici".

"L`imminenza delle elezioni politiche del 2013 suggerisce, infatti, un supplemento di responsabilità a tutte le forze politiche, affinché possano trovare le più ampie convergenze per consentire ai cittadini di ritornare alle urne con una nuova legge elettorale", si legge nella nota. "Sarebbe un errore imperdonabile per la classe politica, una grave offesa per i cittadini e l`ennesima mortificazione per la nostra democrazia". Per Azione cattolica, "il partito trasversale delle rendite di posizione abbia, dunque, il coraggio di muovere una severa autocritica contro i propri meccanismi di selezione e sappia fare un passo indietro dinanzi all`incessante richiesta dei cittadini".

Per Azione cattolica, più specificamente, "occorre, in relazione alla riforma della legge elettorale, che ai cittadini, come ‘arbitri’, sia restituito il diritto di scelta dei propri rappresentanti, che sia assicurata chiarezza alla competizione elettorale, che sia garantita la rappresentatività del pluralismo delle idee e, insieme, la stabilità e l`efficienza delle istituzioni. In relazione alla riforma dei partiti, invece, si avverte l`esigenza di pensare ad una disciplina giuridica che ne assicuri i meccanismi di democrazia interna, in attuazione dell`articolo 49 della Costituzione, favorendo la selezione su base democratica delle candidature, salvaguardando la trasparenza nella gestione delle risorse economiche e nella destinazione del finanziamento pubblico.

In particolare, in relazione al tema del rimborso elettorale ai partiti politici, si impone oggi, con particolare urgenza, una riflessione ancora più ampia, critica e severa. Mentre, più in generale, occorre che la politica recuperi una propria etica di comportamento e si mettano al centro della riflessione alcune ulteriori questioni, come quella del limite del numero di mandato per i parlamentari".