Matrimoni dichiarati nulli, convegno per evitare abusi

Come prevenire gli abusi nelle cause di nullità matrimoniale? Come favorire la giusta interpretazione del canone 1095 del Codice di Diritto Canonico? E ancora, come difendere e tutelare in un clima di inquinamento valoriale, l’indissolubilità del matrimonio? Questi alcuni degli interrogativi al centro del Convegno, oggi e domani a Roma, presso la Pontificia università della Santa Croce.

"Urge un`efficace azione pastorale per contrastare anche l`ammissione scontata dei fidanzati al Sacramento", ha commentato ‘Radio vaticano’ il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del pontificio consiglio per i Testi legislativi. "L`abuso si verifica quando una persona sa che il suo matrimonio è valido e, nello stesso tempo, cerca di carpire alla Chiesa una dichiarazione di nullità. In quel caso, si ricorre ad espedienti per far apparire il matrimonio nullo mentre, in realtà, il matrimonio non è nullo. Qui bisogna anche far appello alla correttezza non soltanto dei due sposi, ma anche alla correttezza deontologica dei patroni, che non devono in nessun modo lasciarsi attrarre dai possibili vantaggi, come ad esempio quelli economici. Possiamo dire di vivere in un`atmosfera fortemente inquinata", ha detto il presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi, "in cui il matrimonio – come si diceva in un famoso film – è diventato una `burletta`, cioè un qualcosa che si può trattare con tutta libertà. Colui o colei che ho preso per tutta la vita, ad un certo punto posso rifiutarlo o rifiutarla così come posso rifiutare una cosa che è diventata inutile, vecchia o sorpassata.
La stessa cosa avviene quando si concepisce il matrimonio con una forma di leggerezza, di superficialità, di non rispetto per la persona. Questo è terribile. Purtroppo, però, è questa l`atmosfera in cui viviamo. Benedetto XVI e Giovanni Paolo II hanno senza dubbio fatto molto, in questo senso. Anche da un punto di vista di valori mediatici e di testimonianze portate dalla televisione – ha concluso mons. Coccopalmerio – dovremo portare avanti anche un altro modo di vedere".