L’espressione ‘adulti e vaccinati’, nonostante sia di uso comune, non vale molto per gli italiani.
Nonostante anche l’Oms ricordi nei suoi messaggi in occasione della Settimana dell’Immunizzazione, che si conclude oggi, che i vaccini possono assicurare una buona salute anche in età adulta, il nostro paese ha tassi di copertura molto bassi. "Dai bambini agli anziani l’immunizzazione previene malattie debilitanti, disabilita’ e morti – ricorda l’Oms – i benefici delle vaccinazioni si stanno estendendo agli adolescenti e agli adulti, e forniscono protezione contro malattie potenzialmente letali come l’influenza, la meningite e alcuni tumori come quello cervicale e quello del fegato". Secondo le statistiche più recenti se l’Italia è ai primi posti per la coperture vaccinali dei bambini, non si può dire lo stesso appena si raggiunge l’adolescenza: "Secondo l’ultima indagine Icona, che viene condotta dall’Iss ogni 5 anni e che risale al 2008 – si legge ad esempio in un documento del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute – a fronte di elevate coperture delle vaccinazioni pediatriche (oltre il 95%), soltanto il 53% dei sedicenni aveva effettuato la quinta dose della vaccinazione contro difterite e tetano, prevista dal calendario vaccinale a 11-15 anni". Non va meglio se si passa dagli adolescenti agli anziani: la copertura della vaccinazione antinfluenzale negli over 65, ad esempio, e’ ben lontana dall’obiettivo del 75%, e si ferma al 60, nonostante il 37% di questi faccia parte di categorie a rischio. Questi numeri sono oltretutto in calo, cosi’ come il tasso di copertura generale, passato dal 19,6% al 17,2%. Molto bassi anche i numeri di quella contro lo pneumococco che secondo un recente studio del Censis interessa appena il 34% di chi ha piu’ di 50 anni, nonostante le polmoniti causate da questo batterio siano responsabili di quasi 7 mila morti di cui il 40% evitabile con il vaccino. Un po’ migliore e’ la sotuazione per l’Hpv, inserita nell’ultimo Piano Nazionale Vaccini, la cui copertura in alcune regioni e’ al 25%.
"La vaccinazione antinfluenzale avrebbe grandi potenzialita’ – commenta Daniel Jacques Cristelli, presidente del gruppo vaccini d Farmindustria – se si estendesse anche agli over 50 si coprirebbe un altro 25% dei malati cronici, che sono quelli che rischiano le complicanze peggiori. Inoltre se la popolazione attiva si vaccinasse i risparmi sarebbero enormi anche in termini di produttivita’ e giorni di lavoro persi". Nei prossimi anni il numero di vaccini ‘per adulti’ dovrebbe aumentare ulteriormente, con l’arrivo di immunizzazioni ora nelle varie fasi della sperimentazione per malattie croniche come l’Alzheimer, il diabete, l’obesita’ destinate ad avere un’incidenza maggiore in una società sempre più vecchia. Sono inoltre attesi nuovi vaccini contro diversi tipi di cancro, al punto che uno studio del centro ricerche Gbi Research ha previsto un aumento del 21% l’anno del mercato da qui al 2017.