Mentre il costo del denaro sale e le banche continuano a erogare il credito con il contagocce sono esplose le segnalazioni di operazioni di riciclaggio sospette eseguite da intermediari finanziari: +243,6% dall’inizio della crisi alla fine del 2011. A lanciare l’allarme è la Cgia di Mestre.
"Questo dato è molto allarmante perché ci segnala che, probabilmente, le organizzazioni criminali stanno approfittando di questa situazione per infiltrarsi nell`economia reale del Paese – spiega il segretario Giuseppe Bortolussi – Infatti, mai come in questo momento le imprese manifestano una preoccupante vulnerabilità dovuta alle conseguenze negative della crisi".
Il risultato emerso dall’elaborazione fatta dalla Cgia di Mestre su dati UIF (Unità di Informazione Finanziaria) ci dice che, tra il 2008 e il 2011, le segnalazioni di operazioni di riciclaggio sospette eseguite da intermediari finanziari sono passate da 14.069 a 48.344 (+243,6%). Grave la situazione registrata l’anno scorso nelle più importanti province italiane: a Roma si sono contate 5.677 segnalazioni; a Milano 5.083; a Napoli 4.266; a Torino 2.219 e a Bologna 1.006. Visto l’aumento del tasso di interesse medio registrato negli ultimi mesi (+0,76% tra giugno 2011 e gennaio 2012), il sistema delle imprese italiane – denuncia la Cgia di Mestre – rischia di pagare 7 miliardi di euro in più all’anno. Tra giugno dell’anno scorso e gennaio di quest’anno il valore medio del tasso di interesse applicato alle aziende si è attestato al 6,5%: questa crescita ha fatto salire il costo degli interessi a 59 miliardi su base annua: ben 7 miliardi in più rispetto a giugno del 2011.
"Auspicando che nei prossimi mesi i tassi di interesse scendano – dichiara Bortolussi – rimane preoccupante il calo dei prestiti erogati alle imprese. Tra giugno dell’anno scorso e la fine di gennaio la contrazione è stata dell`1,4%".