"L’inflazione non cresce ma questo dato che potrebbe apparire rassicurante rischia di essere invece la sintesi di due situazioni negative che si contrappongono: da una parte gli interventi fiscali con in particolare il boom dei prezzi dei carburanti e dall’altra parte la forte crisi dei consumi". Lo sottolinea Confesercenti in una nota commentando i dati preliminari su aprile diffusi oggi dall’Istat.
"Anche da questo dato – spiega Confesercenti – si evince che le priorità restano il contrasto della recessione e il rilancio dell’economia interna. Ma occorre in primo luogo dare un segnale forte sia sul piano della riduzione della spesa pubblica che su quello del taglio della pressione fiscale. Mezze misure o promesse generiche – aggiunge la nota – non faranno altro che alimentare la sfiducia e aumentare le difficoltà delle imprese e delle famiglie. Non serve nemmeno troppa fantasia da mettere in campo se perfino la Bce chiede l’accorpamento delle province per ottenere risparmi consistenti e appare sempre più chiaro che i preannunciati aumenti dell’Iva finiranno solo per aggravare la situazione economica e sociale dando un’altra spinta alla insostenibile pressione fiscale".
"Si deve uscire al più presto da questo tunnel – conclude Confesercenti – e per farlo serve una svolta chiara nella politica economica, che può essere convincente se soprattutto il Governo aprirà al più presto un dialogo senza paletti con le Parti sociali".