Povero Pdl, crolla la fiducia

"Dopo questa botta, io dimissioni almeno formali me le sarei attese e da più di uno", non solo da Alfano ma "anche dai coordinatori, capigruppo, tutti quelli che hanno diretto la politica del partitio". Lo dice, a la Stampa, Giorgio Stracquadanio. Anche Berlusconi ha "responsabilità omissive". Sembra averci letto nel pensiero Stracquadanio: nessuno mai che si prenda le sue colpe. I politici son coscienti del problema: se mi dimetto dalla politica, che faccio nella vita? E’ un pensiero che assilla molti, spesso ne parlano con preoccupazione: che farò, domani? Come potrò continuare a comandare e aiutare gli amici se getto la spugna? Queste parole sono l’antipolitica, questo genere di persone fanno male alla crescita di un Paese. Roma come Messina. Il Pdl è in caduta libera ma nessuno dei capi lo vuole ammettere, anzi nonostante i numeri dicano l’esatto contrario parla di successo, di conferme, di crescita, di partito nuovo. Il suo, il loro, non certo quello dei cittadini che tanto non saprebbero cosa farne di poltrone, incarichi, nomine, veline, servi sciocchi e cene. La questione morale – si tratta di questo – non interessa alla politica perchè questa classe dirigente della non morale si nutre, si ciba, si profuma. Del resto per loro il denaro non puzza, anzi il denaro è il viagra. Certo, il colpo di grazia arriva comunque: il voto! L’arma che abbiamo dimenticato di possedere per troppo tempo. Il voto se ben utilizzato è il miglior rimedio contro il cattivo amministratore. Il voto ci libera dai parassiti, ci dona luce. Oggi il politico professionista ha paura: teme di perdere il potere, il posto di lavoro. Una fine impresentabile, si direbbe per molti di loro. Basta con i professionisti della bugia, basta con coloro che hanno abusato della nostra pazienza. Messina e la sua provincia sono state saccheggiate da un manipolo di cattivi amministratori che hanno succhiato il sangue dei cittadini in cambio di promesse mai mantenute. Città come Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Milazzo portano i segni dolorosi di ferite che mai guariranno. Piani regolatori, progetti ambientali e di raccolta dei rifiuti, servizi sociali sono solo alcuni dei tanti investimenti risultati poi in perdita che hanno portato molti Comuni in rosso: alcuni addirittura sull’orlo del tracollo come Messina. Questi professionisti della politica però sono fieri di una cosa: hanno moltiplicato sedi e dipendenti che significano voti personali per andare a Palermo o Roma. Avete capito? Sfruttano le emergenze quotidiane per garantirsi il futuro a cinque stelle! Per il deputato Stracquadanio del Pdl, "se conduci il partito come una oligarchia senza capire cosa stanno vivendo gli italiani e che il salasso delle tasse è cominciato col nostro governo, chi di quel governo faceva parte dovrebbe fare subito un passo indietro". Magari, ma chi è così fesso da gettare la spugna e dire "no grazie, da oggi non mangio più!". Forse Giuseppe Buzzanca? Forse Enzo Garofalo? O l‘enfant prodige Ninetto Germanà? E’ notizia risaputa: tutti i politici hanno bisogno della pensione per sopravvivere. Anche quelli che si dichiarono ricchi di famiglia, grazie al generoso contributo di tante famiglie.