
Verbale annullato, nonostante l`autovelox. Niente multa per l`eccesso di velocità sulla superstrada se a rilevare l`infrazione è la polizia municipale: i vigili urbani non sono la polizia di Stato, che è in servizio permanente sul tutto il territorio nazionale e, dunque, non risultano legittimati a svolgere il servizio di polizia stradale sulle strade extraurbane principali, che risultano equiparate alle autostrade. E ciò anche se il tratto di strada su cui avviene la violazione del codice della strada ricade entro il territorio del Comune cui afferisce la polizia. Per evitare l`annullamento del verbale, allora, l`amministrazione locale avrebbe dovuto dimostrare la propria potestà giuridica sul tracciato "incriminato". Non ci riesce e, dunque, dovrà rinunciare all`introito legato alla sanzione. Lo stabilisce la sentenza 842/12, pubblicata dalla sezione civile del giudice di pace di Camerino e riportata dal sito Cassazione.net.
Accolto il ricorso del trasgressore: cancellata la multa ex articolo 142 comma 8 del codice della strada. È vero, l`automobilista andava a 110 chilometri l`ora contro i 90 consentiti. Ma la superstrada dove avviene l`infrazione, osserva il magistrato onorario, è gestita dall`Anas anche se il tratto in cui transita l`automobilista all`atto della condotta multata rientra nel territorio del Comune cui appartiene la polizia locale che eleva la contravvenzione. Il punto, secondo il gdp, è che si tratta di una zona extraurbana. E qui la sentenza cita la giurisprudenza di legittimità: i vigili urbani hanno competenza sul territorio del Comune ex articolo 65/1986 ma non sulle autostrade e, dunque, neanche sulle strade extraurbane principali che in base agli articoli 175 e 176 Cds risultano equipollenti alle prime (Cassazione 23813/09). Insomma: l`amministrazione locale che non è né ente proprietario né gestore della superstrada non soltanto non ha titolo per svolgervi servizio di polizia stradale, ma non può piazzarci né segnaletica né autovelox; almeno stando al giudice di pace, che firma una sentenza che farà discutere.