Il Pd deve fare una scelta chiara a favore di un sistema elettorale maggioritario e presentare un progetto complessivo per l’Italia e l’Europa. Questa la base su cui gli ‘ulivisti’ del Pd (con la ‘benedizione’ di Romano Prodi) lanciano una nuova fase del proprio impegno all’interno del Partito democratico. I due temi sono stati al centro dell’incontro ‘Democrazia’? Democrazia!’, organizzato a Bologna, a cui ha preso parte l’ex presidente del Consiglio e della Commissione Ue. Tra i presenti c’erano Arturo Parisi, Sandra Zampa, parlamentare e portavoce del ‘professore’, Antonio La Forgia, Claudio Petruccioli, Pippo Civati, Albertina Soliani, Giulio Santagata, Filippo Andreatta del Pd, ma anche Massimo Donadi (Idv) e Mario Baldassarri (Fli).
Ad aprire i lavori e’ stato Parisi, leader di molte battaglie referendarie e ‘padre’ dell’Asinello, secondo cui a 8 mesi dal milione e duecentomila firme raccolte contro il porcellum ‘siamo qui ancora ai moniti del presidente della Repubblica, all’immobilismo dei partiti e al lavorio degli sherpa dei partiti che finiranno per tradire il referendum’. Prodi ha tracciato un lungo excursus sui problemi dell’Europa, che ha bisogno di ‘una grande alleanza politica’ per recuperare la ‘sovranità’ perduta in primo luogo rispetto ai mercati internazionali, con gli Stati bloccati dalla paura della ‘bocciatura dei ragazzotti delle societa’ di rating’. E cosi’ come serve una iniziativa ‘politica’ per riguadagnare sovranita’ all’esterno, l’Italia deve anche riguadagnare sovranita’ all’interno. ‘In Italia – ha accusato il professore – la storia dei referendum ripetutamente vinti e della volonta’ dei cittadini massacrati dal sistema dei partiti e’ una delle cose piu’ tragiche del nostro Paese’ e la ‘paura’ e’ che accada lo stesso dopo la campagna referendaria per l’abrogazione del porcellum: ‘Che cosa si aspetta per tenere conto della volonta’ popolare e della necessita’ di recuperare sovranita’? Non e’ sufficiente la dissoluzione del sistema di oggi?’. L’ex presidente della Commissione Ue, ha ribadito la sua preferenza ‘per il bipolarismo, per avere un governo stabile perche’ ritengo che la legge elettorale non debba fotografare il Paese ma debba dare al Paese gli strumenti di governo’. Con una preferenza evidente per il doppio turno: ‘In Grecia e in Francia – e’ stato l’esempio – i risultati al primo turno sono stati abbastanza analoghi, con la polarizzazione verso le ali, ma con leggi elettorali diverse la Francia e’ poi arrivata ad avere un presidente che la puo’ rappresentare, la Grecia deve tornare alle elezioni’.
Se questa e’ la piattaforma su cui intendono impegnarsi gli ulivisti, ci sara’ da capire come portare avanti l’impegno all’interno del Pd: ‘Non siamo mai stati una corrente e Lusi lo ha certificato – ha detto Sandra Zampa – certo e’ che dopo questa iniziativa dovremo fare una riflessione e un bilancio’.
‘Siamo arrabbiati con il Pd perche’ noi dobbiamo riconoscere che di questo sistema che massacra la volonta’ i cittadini – ha detto in conclusione Parisi rifacendosi all’intervento di Prodi – il Pd non e’ l’ultimo ma ne e’ alla testa’. Da qui la consapevolezza della necessita’ di un rinnovato impegno perche’ ‘il tempo dell’ottimismo della volonta’ e’ arrivato’.