‘In Vaticano casi di intreccio fra denaro, spionaggio e stampa ci sono stati spesso. Negli anni del fascismo addirittura c’era chi organizzava agenzie spionistiche e informative. Oggi occorre capire le motivazioni di questi ‘corvi’, se la doppiezza di questi signori sia dovuta a ragioni economiche, oppure a una propria battaglia ecclesiastica, o contro la Chiesa’. E’ quanto afferma a Repubblica, Andrea Riccardi, ministro dell’Integrazione e storico della Chiesa. Riccardi racconta il mondo delle spie che ha circondato il Vaticano nel secolo scorso. Sull’Ovra riferisce: ‘Monsignor Enrico Pucci girava il mondo vaticano e passava poi le informazioni alla polizia fascista. I nazisti, invece, avevano molti infiltrati, Kappler faceva controllare la Santa Sede da un gran numero di informatori’. E per quanto riguarda i sovietici, ‘nel dopoguerra – spiega il ministro – i vescovi clandestini in Urss venivano individuati grazie a un archivista vaticano. Il Vaticano – osserva Riccardi – di fronte agli sguardi indiscreti, è sempre stato una realtà fragile per la sua natura geografica, nonostante si sia insistito tanto sulla sua potenza’.