In un contesto del genere, "i benefici, in termini di riduzione delle asimmetrie informative e dei costi di ricerca, derivanti da una grande banca dati istituzionale, che consenta di facilitare la percezione presso il consumatore finale dell’esistenza di una vasta gamma di prezzi diversi all’interno del proprio mercato di riferimento, sono maggiori degli eventuali costi, in termini di incentivi alla collusione da parte dei singoli gestori degli impianti che potrebbero discendere dalla maggiore trasparenza in tal modo creata". L’Antitrust auspica che si proceda "a breve alla pronta realizzazione di quanto previsto, oramai nel 2009, in materia di trasparenza dei prezzi praticati alla pompa a livello di singolo impianto". Quanto alla previsione, di cui al comma 2 dell’articolo 51 della legge n. 99/09, secondo cui la realizzazione del sistema di comunicazione e pubblicizzazione dei prezzi deve avvenire senza "nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica", si osserva che "un attento esame delle esperienze estere (e in particolare di quelle statunitensi) potrebbe fornire utili elementi per ipotizzare sinergie tra pubblica amministrazione ed imprese private che gia’ svolgono con successo in Italia questo servizio (ancorche’ basandosi solo sulle segnalazioni fornite in maniera discontinua e volontaria da parte degli automobilisti). Al riguardo, si intende ribadire che potrebbe essere utile prevedere anche delle misure di verifica dell’attendibilita’ dei dati che i gestori degli impianti sono obbligati a comunicare, eventualmente anche attraverso l’utilizzo di informazioni fornite direttamente dai consumatori".