RADIO ZANCA: LA QUESTIONE MORALE è UN’ALTRA COSA

E’ tempo di sdoganamenti per la politica. A Messina riparte la corsa per le Amministrative a colpi di scoop populistici, ovvero spacciando per scandalo qualche furbata legalizzata che ha visto protagonisti molti consiglieri comunali e di quartiere. Certamente la questione morale è un’altra cosa e certamente non appartiene ai populisti dell’ultima ora, gli stessi che nel recente passato si sono cibati degli scarti del Sistema Messina. Purtroppo nel clima folcloristico della questione morale in salsa messinese c’è chi abbocca e chi no alla favola della voglia di trasparenza. Occhio agli imbroglioni patentati e alle pennette al soldo di qualche vecchia volpe: l’aria elettorale provoca strane amnesie collettive. Non ci sorprenderebbe se, tra qualche giorno, si scioperasse per protestare contro la deriva morale di questa classe politica – fuori o dentro i Palazzi – stilando persino classifiche di comodo in cui si elencano buoni e cattivi. Nella città più saccheggiata d’Italia sulla pelle degli ultimi si consumano falsi colossali e non è la prima volta che fior di diavoli vengono spacciati per onesti e timorati uomini del Signore. IMG Press non dimentica, né lo farà mai, che conclamati criminali hanno ricevuto la solidarietà e l’appoggio di parlamentari e uomini delle Istituzioni che considerano liberticida ogni iniziativa giudiziaria con cui si cerchi di porre freno ai tanti reati commessi ai danni della comunità. Così adesso la posta in palio deve far preoccupare un po’ tutti: se esiste un potere (occulto) a Messina è perché non ci sono abbastanza anticorpi per distruggere il male. Ecco perché non bisogna mai abbassare la guardia né farsi prendere per i fondelli da modesti ometti spacciati per paladini. Purtroppo a Messina, quando conviene, la memoria è corta e naturalmente aiuta a non ricordare che pochissimi protagonisti del saccheggio cittadino sono stati processati e naturalmente ancor di meno condannati. Eppure siamo prontissimi a scandalizzarci all’estremo quando qualche piccola pedina politica fa una furbata autorizzata dalla Legge. Tutto questo rientra nell’ambiguo rapporto che la società civile ha con la Giustizia: forte con i deboli e debole con i forti.