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I primi cinque mesi dell’anno registrano una variazione dello 0,0 per cento di presenze alberghiere tra italiani e stranieri. I dati sono relativi al consueto monitoraggio mensile effettuato dalla Federalberghi (l’inchiesta è stata svolta dal 5 al 10 giugno, intervistando con metodologia internet 1.192 imprese, distribuite a campione sul territorio nazionale). Il marcato calo delle presenze alberghiere registrate nei primi cinque mesi degli italiani (rispetto allo stesso periodo del 2011) pari a un -4.7 per cento è parzialmente compensato dalla crescita degli stranieri, pari ad un +5,1 per cento di pernottamenti (rispetto allo stesso periodo del 2011). Sul fronte dei collaboratori alberghieri si evidenzia un calo generalizzato del -2,6 per cento (rispetto agli stessi primi cinque mesi del 2011), con una flessione del 2,2 per cento per i lavoratori a tempo indeterminato e un parallelo decremento del 3,1 per cento per i lavoratori a tempo determinato. E’ allarme rosso per il turismo italiano, secondo il numero uno della Federazione. "Il pre-consuntivo alberghiero dei primi cinque mesi conferma lo stato di grave recessione nel quale e’ entrato il settore" afferma il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca "e da uno dei più noti comparatori on line arriva l’indicazione che nei mesi estivi le tariffe alberghiere italiane subiranno un calo mediamente del 6 per cento". "Dai nostri dati appena elaborati -prosegue Bocca- emerge una situazione difficilissima che evidenzia come nel giro di pochi mesi la componente italiana, falcidiata dalla crisi economica in corso, abbia tagliato i propri consumi turistici in modo trasversale senza distinzione di ceto sociale o livello reddituale. "Inoltre -evidenzia il Presidente degli albergatori italiani- l’incremento che gli stranieri hanno fatto segnare riguarda essenzialmente le aree delle città d’arte e dello shopping, penalizzando al momento le località marine e montane, ma comunque con evidenti tagli della capacità di spesa della componente d’oltreconfine. "Dobbiamo peraltro evitare che il terremoto -sottolinea Bocca- dopo aver causato danni e sofferenze nelle località colpite dal movimento tellurico, determini ulteriori effetti negativi anche su attività economiche e località che non sono state interessate direttamente dal sisma. "In questi giorni, -rivela Bocca- abbiamo scritto al presidente del Consiglio, Mario Monti, per ringraziarlo di quanto il ministro del Turismo, il ministro degli Esteri e l’Enit hanno fatto per avviare iniziative di rilancio e di corretta informazione, ma gli abbiamo anche chiesto un suo personale intervento volto a rassicurare non solo gli italiani ma il mondo intero sulla fruibilità delle strutture ricettive e del patrimonio culturale. "Chiediamo a Governo e Parlamento, -conclude Bocca- nel varare le misure per la ripresa dei consumi, di pensare alle peculiari esigenze del settore, aiutando le nostre imprese con incentivi fiscali sia sul fronte edilizio sia su quello occupazionale".