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Ogni due minuti nel mondo una donna muore per le complicazioni dovute al parto, e 30 bambini piccoli fanno la stessa fine per cause prevenibili o curabili. I numeri sono forniti dal rapporto della Countdown 2015 iniziative, un network coordinato dall’Unicef su questo tema. Secondo il documento dal 1990 il tasso di mortalita’ materna si è quasi dimezzato, passando da 12 a 7,6 milioni di decessi l’anno, ma dei 75 paesi dove questo è più alto ben 25 non hanno visto miglioramenti apprezzabili. "Gli sforzi globali per salvare le vite delle donne e dei loro figli piccoli non si muovono abbastanza velocemente – afferma Mickey Chopra, capo della divisione salute dell’Unicef e copresidente del network – alcuni paesi ci stanno mostrando cosa vuol dire avere successo, ma altri ancora devono imparare questa lezione". I più bravi nel prevenire le morti materne sono stati negli ultimi 20 anni Guinea Equatoriale, Nepal e Vietnam, che hanno tagliato il tasso del 75%, ma molto rimane da fare nell’Africa subsahariana e nel sud dell’Asia, dove avvengono il 95% di tutti i decessi, sia delle donne che dei bambini. Di questo passo, spiega Zulfiqar Bhutta della Aga Khan University in Pakistan, sarà difficile riuscire a conseguire l’obiettivo del Millennio per il 2015, che prevede la riduzione del 75% delle morti materne e del 66% di quelle infantili: "E’ una corsa contro il tempo – spiega – ma alcuni Stati devono fare dei cambiamenti radicali".