G20: VATICANO, SVILUPPO SOSTENIBILE E PRIMATO UOMO SU TECNICA

All’umanità è affidata la buona gestione della natura, quindi l’umanità non può disinteressarsi della ‘protezione dell’ambiente’. Ma l’uomo ha il primato sulla tecnica, e tale primato va mantenuto presente anche quando si affrontano urgenti temi ecologici. Questo il caposaldo della riflessione della Santa Sede, in vista del G20 di Rio de Janeiro, secondo una nota pubblicata oggi dall’Osservatore romano. Non si puo’ ridurre a ‘problema ‘tecnico’ ciò che tocca la dignità dell’uomo e dei popoli’, sottolinea il documento vaticano, commentando che la ricerca di uno sviluppo sostenibile non può essere ‘separata dalla nostra comprensione dell’essere umano’, che deve sempre restare ‘al primo posto’, mentre’la persona umana, al quale è affidata la buona gestione della natura, non può però essere dominata dalla tecnica e divenirne l’oggetto’. La consapevolezza della centralità della persona umana significa – si legge nel testo – che c’è una ‘alleanza’ tra uomo e ambiente che deve portare gli Stati a ‘riflettere insieme sul futuro a breve e medio termine del pianeta, richiamando le loro responsabilità nei confronti della vita di ogni persona, cosi’ come delle tecnologie utili per migliorarne la qualità’. Il fatto che nel mondo contemporaneo ‘la tecnologia corra piu’ in fretta di tutto il resto fa sì – è l’analisi della Santa Sede – che spesso le sedimentazioni dei perche’ siano sistematicamente travolte dall’urgenza del come e non abbiano quindi il tempo di coagularsi’. Proprio percio’ ‘e’ importante arrivare a coniugare la tecnica con una forte dimensione etica fondata sulla dignita’ dell’essere umano’. Il testo pubblicato dall’Osservatore romano sottolinea inoltre alcuni elementi particolari: la necessità, da parte della comunità internazionale, di una ‘approfondita riflessione sul senso dell’economia e dei suoi fini’; l’importanza della sussidiarieta’; l’importanza della famiglia, che oltre che cellula della società è di fatto ‘ultima linea di difesa… contro i totalitarismi’; il rifiuto di contraccezione e aborto, che non vanno considerate come ‘questioni di salute’ ma come ‘strumenti che si oppongono gravemente’ al diritto fondamentale della vita; infine, un richiamo agli Stati affinche’ promuovano ‘un sistema commerciale globale più equo e inclusivo’, rispettino gli ‘impegni presi nei confronti dell’aiuto allo sviluppo’ e trovino ‘innovativi strumenti finanziari che pongano al centro della vita economica la dignita’ umana, il bene comune e la salvaguardia del creato’.