Dura presa di posizione del quotidiano dei vescovi Avvenire contro le "ben mirate manate di fango" rappresentate dalle accuse che lambiscono il Quirinale in merito alla trattativa tra Stato e mafia. "Si spara sul Colle, per colpire anche Palazzo Chigi – scrive il direttore del quotidiano Cei, Marco Tarquinio, in un editoriale di spalla di prima pagina – e sapendo benissimo che si andrà a minare l`interesse del Paese che – in questa acuta e interminabile fase critica, piaccia o non piaccia a oppositori più o meno ufficiali e a cittadini più o meno esacerbati – postula la tenuta dei due perni del sistema politico-istituzionale e di governo. Verrebbe da dire che siamo al cospetto di un`operazione ‘piazza pulita’. L`attacco al Quirinale di Giorgio Napolitano – che del sistema Italia è, oggi, l`indubitabile e principale baricentro – è l`attacco estremo a un Palazzo che si vuole più in crisi di quanto già non sia".
"Che una simile offensiva scatti in contemporanea con gli affondi contro un equilibrato e rigoroso servitore di lungo corso delle Istituzioni come Nicola Mancino è un fatto rivelatore", scrive ancora Tarquinio. "In qualche modo è la dimostrazione che c`è chi ha scommesso, ferocemente scommesso, sull`archiviazione della cosiddetta Seconda Repubblica come cruenta continuazione al cospetto dell`opinione pubblica della caduta della Prima Repubblica".
"La cosiddetta Seconda Repubblica – prosegue invece Tarquinio – è alla fine. E la speranza, nostra e non solo nostra, era ed è che questa fine coincida con un nuovo inizio, che non avvenga cioè solo per crollo, ma per superamento. Per riforma, insomma: di istituzioni, regole e comportamenti. E di partiti e di classi dirigenti".