"Il crollo dei consumi alimentari registrato ad aprile dall’Istat – dichiara il Presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua – è un’ulteriore conferma di quanto la durata della crisi stia intaccando profondamente il potere d’acquisto delle famiglie italiane, strette tra la morsa di una crescente pressione fiscale e del logoramento del reddito, con inevitabili conseguenze sull’industria del settore. Se nel primo trimestre i consumi alimentari in quantità son calati di oltre il 2%, il tonfo di aprile, mese in cui tra l’altro ricorrevano le festività pasquali, è il segnale di un anno molto difficile. Nel primo quadrimestre 2012 la produzione ha già segnato una diminuzione del -2,4% in termini reali a parità di giornate lavorative e si cominciano a sentire i primi effetti sul versante dell’occupazione. E’ assurdo pensare in questa situazione di introdurre nuovi balzelli come la food tax, anche solo limitata alle bevande analcoliche, o di aumentare l’IVA a ottobre senza immaginare ulteriori, negative conseguenze. In questo modo si andranno a colpire le famiglie piu’ deboli, per le quali la spesa alimentare costituisce ancora parte rilevante del portafoglio. Servono piuttosto misure per rilanciare i consumi e sostenere le esportazioni, canale sempre piu’ rilevante per l’industria alimentare italiana".