"Per federalizzare i debiti occorre un’unione politica, fiscale, bancaria e una banca centrale col potere di stampare moneta. Tutte queste cose l’Europa non le ha fatte finora e non le farà nel futuro prossimo venturo. Allora io dico a Monti: meglio far da soli". È quanto afferma l’ex ministro e deputato del Pdl Renato Brunetta in un’intervista a Il Giornale.
"Come? L’unica soluzione – sottolinea Brunetta – è attaccare il debito. Non parlo di manovre, nè di patrimoniali. L’idea è quella di conferire a un fondo di capitali gli immobili pubblici, gli asset delle società quotate, magari le riserve auree eccedenti i vincoli dell’euro e valutarie in modo da poter emettere bond a tripla A. Questo strumento permetterebbe il passaggio dell’Italia da un’economia sovietica a un’economia capitalistica. Questo sarebbe il vero antibiotico, rafforzato dalle vitamine delle liberalizzazioni e privatizzazioni contro lo spread. Darebbe un segnale fortissimo ai mercati, ma non solo: ci libererebbe dall’oppressione fiscale, da questo mood pessimista e dalla subordinazione nei confronti della Merkel".
"Con un piano serio, per cui è indispensabile la coesione politica, in cinque anni è possibile abbassare il debito sotto il 100% del Pil. Nessuna manovra lo può fare. Tantomeno – conclude Brunetta – la tachipirina dello scudo anti-spread".