Turchia: Turismo non conosce crisi, è boom per quello islamico

Meno bikini e più veli islamici: è il trend dell’estate sulle spiagge turche. Lo chiamano haremlik-selamlik, parola che indica strutture turistiche studiate per musulmani devoti, e, da tendenza localizzata, in cinque anni è diventato uno dei business più redditizi della Mezzaluna. Un settore strategico, secondo alcuni, una prova di come la Turchia sia cambiata durante i dieci anni del governo islamico conservatore Recep Tayyip Erdogan secondo altri.

A parlarne è il quotidiano Milliyet, secondo il quale in cinque anni la richiesta di vacanze Islam-friendly nel paese è aumentata del 200%. Gli alberghi sono spesso complessi extralusso dove non scorre una goccia d’alcol, ma con piscine, terme e spaggia privata, rigorosamente divise fra uomini e donne. C’è chi ha reinterpretato il genere privilegiando ora la fede ora il divertimento e così se all’Hotel Bera ad Antalya c’è una moschea che arriva fino a 1000 posti, in altri si trova la discoteca, dove le donne posso ballare fino a tarda notte, non viste o importunate, nemmeno dal personale, che è ovviamente tutto femminile.

La capitale del turismo devoto è Antalya, un tempo conosciuta come capitale del divertimento estivo e punto. Ma la tendenza si è allargata a molte altre località della Costa Turchese, nel sud della Turchia, passando dalle cinque strutture del 2002, anno in cui il partito di Erdogan vinse le elezioni, alle 39 del 2011.