Coldiretti: Maltempo è una manna contro deficit idrico

Con un deficit idrico del 71 per cento nell’ultimo mese l’arrivo della pioggia soprattutto nel nord est è una manna per gli agricoltori per combattere la siccità che ha messo in ginocchio le colture di grano, mais e pomodoro presenti nelle campagne in molte aree del Paese. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai temporali dopo il mese di giugno che si classifica al quarto posto tra i più secchi degli ultimi due secoli secondo le rilevazioni Isac-Cnr. La caduta della pioggia per essere utile ad alimentare le riserve idriche deve però avvenire – precisa la Coldiretti – in modo costante e duraturo nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense e con grandine, hanno provocato danni gravissimi alle colture in campo in questa fase stagionale. L’intera primavera è stata piuttosto siccitosa – sottolinea la Coldiretti – con il 6 per cento di precipitazioni in meno, rispetto alla media del periodo di riferimento 1970-2000 anche se il livello dei laghi al nord è ancora nella media, ma nel centro Italia e nelle regioni settentrionali ci sono situazioni preoccupanti. Soprattutto nel nord est – precisa la Coldiretti – è allarme per le scarse precipitazioni registrate nei mesi scorsi che hanno impedito l’accumulo di riserve idriche a monte. Il risultato e’ che nelle campagne le piante soffrono per la mancanza di acqua e il grande caldo. Sopra i 30 gradi – sottolinea la Coldiretti – vanno in stress anche le piante di pomodoro che non riescono piu’ a lavorare e si fermano, nonostante l’irrigazione che non riesce a sopperire neanche al fabbisogno idrico delle coltivazioni di granoturco che al nord hanno cominciato ad appassire. Le coltivazioni – precisa la Coldiretti – in questa fase stagionale si trovano in un momento critico di sviluppo e hanno bisogno dell’acqua per completare il ciclo produttivo. Infatti la perdita di acqua delle piante e del terreno, la cosiddetta evapotraspirazione, con le temperature bollenti di questi giorni ha raggiunto livelli che – conclude la Coldiretti – si registrano normalmente a fine luglio/agosto.