Allarme flop saldi. La solita ipocrisia di chi fa finta di non vedere

Grande “allarme” per la scarsa affluenza di acquirenti all’avvio dei saldi, percentuali negative a due cifre più o meno credibili diffuse da altrettanti più o meno credibili indagatori, mentre gli outlet fuoriporta registrano affluenze da record. Vedremo comunque, alla fine della stagione, i dati delle associazioni dei commercianti cosa ci diranno, anche se, outlet o non-outlet, è innegabile che saranno numeri al ribasso. Ma che cosa ci si aspettava, un incremento? Impossibile per due motivi:
1 – l’inferiore disponibilità economica degli acquirenti non e’ un’invenzione giornalistica;
2 – all’avvio dei saldi estivi non s’è mai registrata un’affluenza considerevole. Se a questo sommiamo la crisi economica e considerato che i prezzi scontati -come e anche più dei livelli oggi a saldo- si trovano dovunque per tutto l’anno, perchè mai una persona con meno soldi in tasca, in queste belle giornate di inizio estate, in assenza di bisogni contingenti, dovrebbe comprarsi un paio di scarpe o un vestito, piuttosto che andare a cena fuori con gli amici (qualcuno ha sentito allarmi di crisi dei ristoranti, a parte alcune tipologie che stentano ad aggiornarsi ai trend di vita del 2012?) o metterli da parte per qualche giorno di vacanza in più?
I saldi sono un rito che appartiene ad un mercato che non esiste più, quello dei prezzi più o meno controllati, dove il potere economico era essenzialmente esercitato dal commerciante. Oggi il potere dei consumatori è decisamente maggiore, e le sue esigenze sono quelle che modellano il mercato. Il consumatore è quello che vuole spendere sempre meno, anche grazie alla concorrenza dei prodotti a prezzi mozza-fiato dei mercati asiatici, e il commerciante medio, se non si adegua è finito. Adeguamento che non può avvenire quelle due volte all’anno in cui le merci dicono di essere a saldo, ma durante tutto l’anno. I consumatori sono consapevoli di questa dinamica di mercato e, giustamente, all’inizio di luglio preferiscono andarsi a fare qualche pizza in più con gli amici o qualche giorno di mare, montagna o viaggio in più. Alle scarpe e ai vestiti ci si penserà dopo. Oltre ai consumatori, chi ci amministra e ci governa ne è altrettanto consapevole? Crediamo di sì, a meno che non voglia far finta di non vedere. E allora, che si aboliscano questi ridicoli saldi.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc