Caro direttore,
siamo un gruppo di giocatori di basket creditori dell’Ascom Patti già militante in serie A dilettanti, società oggi scomparsa dal panorama italiano a causa di grossi debiti finanziari. Le scriviamo per far conoscere all’opinione pubblica la nostra versione sulla scabrosa vicenda, che vede, proprio noi atleti, insieme allo staff tecnico, vittime inconsapevoli di un disegno poco chiaro che certamente non fa il bene della pallacanestro né dello sport. L’articolo da voi pubblicato “Sport & Territorio: un buco di 250 mila euro nel basket”, debiti maturati e mai onorati, con staff tecnico e giocatori tra il 2010 e il 2011, ha fornito a noi lo spunto per ricordare che esiste il caso Ascom Patti, una società professionistica gestita però da due impiegati: i signori Ignazio Natoli e Angelo Busco, persone molto discutibili per non dire di peggio, spalleggiati dall’onorevole Roberto Corona. E ci fa piacere che IMG Press si chieda come abbiano potuto Natoli e Busco da normali impiegati amministrare una società professionistica che ha partecipato a un campionato che di dilettantistico, al di là del nome, ha ben poco. Magari la spiegazione è da ricercare proprio nella presenza alle loro spalle dell’onorevole Corona, che tutti a Patti chiamavano Presidente Corona (ci sono decine e decine di articoli stampa e interviste video che lo possono testimoniare). Ogni volta che c’erano i riflettori accesi per i successi da noi ottenuti e si doveva festeggiare Corona era lì presente che si prendeva i meriti, sempre in prima fila, salvo poi sparire quando c’erano da pagare i debiti. Vergogna! Il duo Natoli e Busco ogni qualvolta ci lamentavamo per i ritardi e le spettanze ci rassicuravano dicendo “adesso interviene il dottore Corona… oppure c’è un assegno di 150 mila euro che il presidente Corona deve sbloccare per l’Ascom Patti…”, ma dei soldi da noi avanzati non abbiamo visto traccia, né Natoli, Busco e Corona si sono fatti più sentire a fine stagione per onorare le promesse fatte saldando così i debiti contratti con noi. Hanno truffato tutti noi, ci hanno privato dei soldi onestamente guadagnati, nel rispetto degli accordi: ma che modo è di comportarsi verso dei ragazzi? Magari oggi ridono alle nostre spalle e si godono i nostri soldi… e ci meravigliamo che uno come Corona sia uomo delle Istituzioni: è così che si fa politica e si tutela l’interesse della gente? Sono questi i politici che dovrebbero tirarci fuori dalla crisi economica? Siamo molto incazzati con queste persone perché hanno preso in giro la nostra dignità, il nostro amore verso questo sport, il nostro amore verso la città di Patti, approfittato del rispetto che avevamo e abbiamo, verso il nostro coach Pippo Sidoti (solo per lui abbiamo continuato a lottare fino all’ultimo secondo del campionato… solo per lui abbiamo sudato in ogni allenamento mettendo da parte delusione, amarezze, frustrazioni per la mancanza degli stipendi…). Pippo Sidoti non ha mai smesso di spronarci durante gli allenamenti e ci ha dato quelle motivazioni per superare le mille difficoltà quotidiane. Noi atleti siamo tutti dei professionisti e molti di noi sono venuti a Patti, da luoghi lontani, perché è questa la nostra vita da giocatori. “A Patti c’è un progetto sportivo serio” fu una delle prime cose dette e la presenza dell’onorevole Roberto Corona in molti incontri dietro i signori Natoli e Busco ci sembrava la garanzia migliore: quando gli stipendi non venivano pagati c’era chi diceva, per tranquillizzarci: figurarsi se l’onorevole Corona, personaggio così importante nel comprensorio e radicato nelle Istituzioni, può avallare una truffa… Però al di là delle promesse, delle rassicurazioni di Natoli e Busco, gli stipendi non sono mai stati onorati. Né sono stati onorati i debiti dell’anno precedente quando, dopo aver vinto il campionato di B, l’onorevole Corona si fece garante di pagarci il premio promozione e l’ultimo stipendio maturato… (ennesima sua bugia!) Noi siamo creditori nei confronti della Sport & Territorio (Ascom Patti) di oltre 250 mila euro. Lo vogliamo far sapere al mondo intero perché una vicenda così non debba mai più ripetersi. E approfittiamo della sua disponibilità – lo vogliamo ribadire a chiare lettere – quei soldi, frutto del nostro lavoro ci spettano e li vogliamo. In quella disgraziata stagione abbiamo affrontato sacrifici, giocato con fratture e malanni vari – mettendo pure a repentaglio la nostra salute per via degli anti dolorifici che prendevamo per sopportare i dolori – pur di non far mancare il nostro contributo alla causa. Non solo. Abbiamo ingoiato rospi e umiliazioni (alcuni di noi hanno dormito in spiaggia perché il padrone di casa, non ricevendo l’affitto da Natoli e Busco, ha impedito l’accesso nell’abitazione) e tutto ciò i responsabili della società – Natoli – Busco e Corona – lo hanno dimenticato. Oggi, alla luce delle novità anche giudiziarie fornite dalla Procura di Roma, la domanda sorge spontanea: a cosa è servita l’Ascom Patti? Certamente non a promuovere il basket, non a fare dello sport sano con regole e obiettivi se poi gli atleti, lo staff tecnico che dovrebbero essere i protagonisti del progetto sportivo, non vengono pagati, né messi nelle condizioni ottimali per poter svolgere il compito a loro affidato. Perché il Comune di Patti tace? Perché la Provincia Regionale di Messina non interviene? Oggi però pretendiamo risposte dalle Istituzioni, dal sindaco di Patti, dal presidente della Provincia regionale di Messina, ma soprattutto dall’onorevole Roberto Corona: i debiti maturati dalla Sport & Territorio – Ascom Patti devono essere onorati perché non facendolo si certificherebbe che tutto il progetto era una colossale truffa con la complicità delle Istituzioni.
Gli atleti creditori dell’ASCOM PATTI – SPORT & TERRITORIO