SEQUESTRATI I BENI DEL ‘BARONE’ Michele Rotella

Beni per un valore di circa 70 milioni di euro sono stati sequestrati a Messina dai carabinieri nei confronti un imprenditore ritenuto vicino a un clan mafioso del versante tirrenico della provincia peloritana. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Messina, su proposta della locale Dda. Il sequestro riguarda alcune società, appezzamenti di terreno, appartamenti e autoveicoli. La misura patrimoniale è stata eseguita a carico dell’imprenditore di Barcellona Pozzo di Gotto, Michele Rotella, 72 anni, noto come "il Barone" e dopo essere stato condannato lo scorso 30 marzo dalla Corte di assise di Messina, nell’ambito del processo "Vivaio", a anni 12 di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Rotela è risultato, tra l’altro, titolare di un’impresa individuale di conglomerati cementizi con sedi a Roma e a Barcellona Pozzo di Gotto, socio e amministratore unico della "CA.ROT. srl" che produce calcestruzzi a Rodì Milici (Messina) e della "Agp aziende generali Puglisi srl" con sede a Messina e operante nel settore delle cave. Le prime due sono state interamente sequestrate, mentre della terza sono state vincolate quote come pure dell’immobiliare "Azzurra di Rotella Angelo % C. sas", con sede a Barcellona Pozzo di Gotto. Sigilli anche all’azienda agricola "Pillera di Angela Pillera e C. Sas" di Rodì Milici, a 88 terreni tra Barcellona Pozzo di Gotto, Furnari, Basico’, Terme Vigliatore, Rodì Milici e Villafranca Tirrena, per circa 12 ettari complessivi, a 3 fabbricati rurali e alcuni magazzini commerciali siti a Furnari, a 8 abitazioni tra Furnari e Barcellona Pozzo di Gotto, a 3 negozi di Terme Vigliatore, a 7 autovetture, 11 autocarri, 3 semirimorchi, 3 trattori stradali, saldi attivi e titoli di credito per circa 10 milioni di euro.