Questa nota l’avrei dovuta fare qualche settimana prima, subito dopo aver ascoltato e visto in internet il comizio del 17 giugno scorso del novello sindaco di S. Teresa Cateno De Luca. Infatti, quella sera davanti al computer, ho avuto un sussulto dopo aver sentito il passaggio critico sui prof del Liceo e mi son detto: finalmente un sindaco che osa e con quale forza criticare certe lezioni impartite in classe ai poveri studenti del liceo (a proposito confesso che certe volte vorrei ritornare in classe per contrastare tutte le varie boiate che vengono trasmesse agli ignari studenti dai prof di turno). Ho presente i racconti di mia figlia quando certe professoresse del liceo insultavano noti esponenti politici del centrodestra e con loro anche chi li votava. Naturalmente non ho elementi precisi di cosa abbia detto il prof o la prof in classe, a questo punto, forse, è irrilevante, invece mi interessa intervenire dopo aver letto uno dei manifesti apparsi in questi giorni sui muri di S. Teresa a cura del circolo del partito democratico di S. Teresa di Riva che interviene sul fatto. Il Pd a scoppio ritardato si scaglia contro il sindaco De Luca reo di aver osato criticare i professori della libera e democratica scuola di S. Teresa e pertanto cerca di mobilitare i docenti invitandoli, anzi incitandoli a prendere le distanze da questo sindaco, novello Berlusconi, che con tanto di fascia tricolore, ha trasgredito, pensate, perfino la costituzione italiana, permettendosi di offendere e ledere la libertà scolastica. Siccome faccio parte della categoria dei docenti, respingo l’invito del manifesto e dichiaro di non sentirmi per niente “ferito” dalle legittime critiche del sindaco De Luca, anzi sostengo la sua audacia e condivido, anche se non ho partecipato alla consultazione elettorale, il suo operato amministrativo di queste prime settimane del suo mandato. Era ora che un sindaco avesse l’ardire di criticare certi “santuari” come quello scolastico o quello giornalistico, dove spesso si usa straparlare e disinformare (per dire il meno) fino ad offendere chiunque non la pensi come loro. Forse il Pd di S. Teresa, erede del vecchio Pci, ricordandosi di possedere ancora quel potere, quell’egemonia culturale gramsciana nella scuola,crede di far breccia tra i docenti che generalmente gli sono amici e per questo si lancia a testa bassa contro De Luca, aizzandoli alla mobilitazione. Pertanto per quanto riguarda l’ambito scolastico, auspico un sussulto di ragionevolezza, mentre per l’operato del sindaco e della sua amministrazione, auspico una maggiore sensibilità verso il mondo della cultura e della scuola, che non si limiti però alle solite manifestazioni su qualche antica tradizione locale, utile magari per riempire qualche ipotetico cartellone estivo. L’ho sempre pensato, l’attività di un sindaco, soprattutto nel nostro Sud, non può ridursi ad amministrare l’ordinario, pulire le strade, le piazze, la spiaggia, tutte cose importanti. Non basta, è necessario che il capo di una comunità promuova una svolta culturale antropologica, un cambiamento delle coscienze, almeno che ci provi a farlo. E mi sembra che il nostro sindaco nonostante le tante difficoltà, sta gettando le basi per una svolta, forse epocale, mi riferisco alla mobilitazione volontaria per risolvere i tanti piccoli problemi, e poi l’intelligente istituzione del gruppo “Amo Santa Teresa”, che potrebbe servire come cinghia di trasmissione tra il palazzo e la gente.
DOMENICO BONVEGNA