«Il sottoscritto consigliere provinciale Rosario Sidoti, capogruppo dell’UDC, in considerazione della sempre più grave crisi finanziaria dell’Ente Acquedotti Siciliani (EAS), in liquidazione ormai da otto anni e sommerso dai debiti che pare abbiano raggiunto i 400 milioni di euro, riferisce quanto segue:
– che a farne le spese di questa grave crisi sono i quarantacinque Comuni della Regione Siciliana cui l’Ente dovrebbe garantire l’erogazione dell’acqua, tra questi tredici sono Comuni della provincia di Messina: Casalvecchio Siculo; Cesarò; Furnari; Gaggi; Mazzarà S. Andrea; Merì; Motta d’Affermo; Roccavaldina; S. Teodoro; Savoca; Tusa; Valdina e Venetico;
– che i sindaci dei Comuni interessati sono fortemente preoccupati per le gravi conseguenze che potrebbero verificarsi in un periodo, quale quello estivo, quando la popolazione spesso raddoppia a causa del rientro dei turisti che vengono a trascorrere le vacanze nel paese di origine, pertanto il fabbisogno idrico giornaliero aumenta notevolmente;
– che tale disastrosa condizione aggrava ulteriormente la già precaria situazione finanziaria dei Comuni che, con grande difficoltà e impegno, dovrebbero sopperire a tutte le mancanze, a partire dalla ordinaria manutenzione delle condutture;
– che, sempre a causa di questa crisi, il Comune di Cesarò sta affrontando una situazione insostenibile; infatti, il paese è rimasto senz’acqua per parecchi giorni e l’Amministrazione, per ovviare a tale disagio, ha dovuto provvedere urgentemente al ripristino del guasto alla rete di adduzione e al rifornimento dei serbatoi idrici utilizzando delle autobotti, accollandosi così ulteriori spese che gravano sulle casse comunali.
Pertanto, per quanto sopra esposto, il sottoscritto impegna il presidente della Provincia regionale di Messina, on. Nanni Ricevuto, ad intervenire presso gli organi preposti per risolvere le problematiche che hanno ridotto all’immobilismo l’ E.A.S., un ente erogatore di servizi essenziali».