"La più grande battaglia dell’Italia è convincere gli investitori a credere nelle sue riforme economiche. Ma questo può essere fatto solo se anche il sistema politico sarà cambiato. Elezioni anticipate non serviranno a nessuna delle due cose". E’ la conclusione a cui giunge il Financial Times, in un editoriale pubblicato sull’edizione odierna dal titolo "Roma dopo Monti".
"I più grandi partiti italiani dovrebbero impegnarsi a sostenere il governo Monti fino alla sua scadenza naturale. Quindi dovrebbero finalmente essere a disposti a ringiovanire i propri ranghi. In particolare, il centro-destra dovrebbe andare oltre Silvio Berlusconi, l’ex primo ministro più screditato, che ha lasciato intendere che potrebbe candidarsi alle prossime elezioni", si legge sul prestigioso quotidiano finanziario.
Ma le sue chance di diventare nuovamente presidente del Consiglio, secondo il Financial Times, "sono prossime al nulla" e "la sua riluttanza a lasciare la scena è un’inutile fonte di instabilità".
In ogni caso, sostiene ancora il quotidiano, eventuali "elezioni anticipate accrescerebbero soltanto l’attuale clima di incertezza. "Sarebbe difficile convincere i mercati del fatto che una grande coalizione composta da partiti con differenti opinioni possa riuscire a durare molto a lungo e avere la forza di prendere misure impopolari come le necessarie riforme strutturali o un nuovo round di tagli alla spesa", commenta il il Financial Times.