Le serrate e complesse indagini condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, scattarono la sera del 10 febbraio u.s., quando nella via Acquavena di Spadafora, in pieno centro abitato, alcune persone tentarono di uccidere la guardia particolare giurata GIORGIANNI Francesco e, a seguito della risposta al fuoco di quest’ultimo, come si ricorderà, rimase colpito mortalmente il giovane messinese SANTAPAOLA Domenico.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo, della Stazione di Spadafora e della Compagnia di Milazzo, attraverso complessi e prolungati accertamenti, sono risaliti all’identità di due dei presunti attentatori, nei confronti dei quali il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, Alessia GIORGIANNI, ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto.
I fermati, poco più che trentenni, sono VERDURA Rosario, nato a Messina cl. 1980, ma residente a Venetico (ME), Guardia Particolare Giurata, con precedenti di polizia e CARDIA Antonino, nato a Messina cl. 1982, ma residente a Torregrotta (ME), imprenditore, già noto alle Forze dell’Ordine. Le indagini, immediatamente avviate nella notte del 10 febbraio u.s., hanno permesso di appurare che il CARDIA Antonino avrebbe portato il gruppo di fuoco con la propria auto sino al luogo del delitto, ove VERDURA Rosario e SANTAPAOLA Domenico, unitamente ad altri soggetti ancora in via di identificazione, sarebbero scesi dal mezzo condotto dal CARDIA Antonino per poi dirigersi, allo scopo di ucciderle, verso le due vittime designate, esplodendo alcuni colpi di arma da fuoco all’indirizzo di GIORGIANNI Francesco e del fratello GIORGIANNI Davide. L’agguato omicida, tuttavia, non aveva sortito gli effetti sperati, tanto che una delle vittime, GIORGIANNI Francesco, Guardia Particolare Giurata, avendo con se la pistola in dotazione, aveva risposto prontamente al fuoco, colpendo mortalmente SANTAPAOLA Domenico. Le indagini, condotte secondo le tradizionali procedure e metodiche info-investigative, con il rilevante e qualificato supporto del R.I.S. (Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche) di Messina, hanno consentito di ricostruire compiutamente quanto accaduto quella fatidica sera. Secondo quanto accertato dagli investigatori, infatti, l’agguato organizzato nei confronti dei fratelli GIORGIANNI avrebbe avuto a che fare con un incidente stradale, avvenuto nell’agosto 2011, a seguito del quale persero la vita la moglie – De Salvo Giovanna – e il figlio – D’Arrigo Andrea – di D’Arrigo Fortunato, quest’ultimo cugino di VERDURA Rosario. E proprio quest’ultimo avrebbe addebitato la causa del sinistro alla guida imprudente di Davide GIORGIANNI, che nella circostanza procedeva alla guida della propria autovettura.
A seguito di tale evento, e dopo alcuni episodi di minacce e percosse, il VERDURA avrebbe deciso di “regolare i conti” con i due GIORGIANNI, tanto da non esitare a chiedere il supporto di altri soggetti, tra cui sicuramente il SANTAPAOLA Domenico ed il CARDIA Antonino.
Il provvedimento di fermo, a firma del Sostituto Procuratore della Repubblica di Messina, Dott.ssa Alessia GIORGIANNI, è scattato quando, nelle ultime fasi delle indagini, è emerso chiaramente come fosse oltremodo presente il concreto pericolo di fuga da parte di uno degli indagati, il quale avrebbe pianificato un imminente viaggio in Australia. Dopo la notifica del provvedimento, i due fermati sono stati associati alla Casa Circondariale di Messina Gazzi, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.