Italia "maglia nera" per inefficienze, costi e lungaggini della burocrazia. Lo sostiene l’ufficio studi della Confcommercio in un rapporto sull’economia sommersa. Mancata semplificazione normativa – secondo lo studio – lungaggini burocratiche, bassa qualità dei servizi pubblici e onerosità degli adempimenti collocano il nostro Paese in fondo alle classifiche nel confronto internazionale.
"Rispetto agli altri Paesi infatti – spiega l’associazione dei commercianti – l’Italia ha il più basso livello di efficienza del sistema giudiziario ed è agli ultimi posti per la capacità di risolvere controversie tra imprese, per la diffusione di pagamenti irregolari e tangenti, per i costi e i tempi di adempimento degli obblighi fiscali (occorre un numero di ore quasi 5 volte superiore a quello del Lussemburgo)".
Negli ultimi dieci anni, sottolinea l’ufficio studi della Confcommercio, "il tempo di attesa per una sentenza di fallimento o di insolvenza è praticamente raddoppiato passando, da uno a quasi due anni (quasi 5 volte i tempi dell’Irlanda e il doppio del Regno Unito)".
"Anche sul fronte dei servizi pubblici ai cittadini – secondo il rapporto – l’Italia mostra risultati tutt’altro che brillanti, in particolare per la scarsa qualità ed efficienza delle istituzioni e delle infrastrutture".
Nel campo dell’istruzione, aggiunge l’associazione dei commercianti, "a una percezione abbastanza positiva della qualità della scuola primaria, fa riscontro una minore performance del sistema educativo superiore, anche a causa della scarsa diffusione del web all’interno delle scuole. Solo sul versante della sanità c’è un risultato positivo".