STUDIO PACCHETTO CRESCI-IMPRESA

Un nuovo pacchetto di semplificazioni rivolte alle imprese per aiutare la crescita, altri tagli alla spesa degli enti locali e delle amministrazioni centrali, interventi su partiti e sindacati, delega fiscale con razionalizzazione degli sconti e riordino delle agevolazioni alle imprese. Sempre con un occhio al debito, che è ormai l’obiettivo prioritario. La breve pausa estiva è alle porte (con i ministri in vacanza ma con il cellulare acceso) e già si pensa ai primi interventi d’autunno. Alla ripresa è annunciata infatti la terza fase della spending review (dopo i tagli a Tesoro e Palazzo Chigi e il decreto varato definitivamente dalla Camera martedì scorso), un nuovo pacchetto di semplificazioni più orientato alle aziende dopo il primo decreto rivolto più ai cittadini e un intervento a fine settembre su agenda digitale e nuove imprese. Poi arriverà la Legge di Stabilità mentre dovrebbero riprendere i lavori sulla delega fiscale che attualmente ‘giace’ alla commissione Finanze di Montecitorio. In contemporanea si inizierà a intervenire sull’enorme stock di debito pubblico che viaggia ormai verso i 2.000 miliardi con un costo sia effettivo in termini di interessi da pagare, sia ‘psicologico’. Ma si ragiona anche all’implementazione dell’agenda digitale dopo la creazione, con il decreto sviluppo, dell’agenzia ad hoc e aiuti alla nascita delle imprese a partire da quelle innovative, le start up. Non si parlerebbe invece per il momento di una nuova tornata di liberalizzazioni per la quale si aspetta una ‘sintesi politica’. Domani intanto in Cdm si dovrebbe fare un primo punto della situazione. Il premier Mario Monti avrebbe infatti gia’ sul tavolo gli ‘appunti’ dei partiti che sostengono il governo e dei diversi tecnici chiamati a studiare i settori di possibile intervento. Ma ci sono da tener presente anche le ‘memorie’ dei diversi dicasteri con quanto fatto fino ad oggi e quanto si intende fare a partire dalla ripresa e fino a fine legislatura, elezioni politiche permettendo. La prima data utile per iniziare a mettere giu’ un calendario meglio definito, a meno di improvvise emergenze d’agosto, sarebbe il consiglio dei ministri del 27 o, più probabilmente quello della settimana prima (si parla del 23 agosto). Ma c’e’ da tener conto anche della pausa parlamentare fino ai primi di settembre. Anche se le commissioni piu’ sensibili (la bilancio, ad esempio) sono convocate ‘ad horas’ per fronteggiare eventuali emergenze sui mercati che pero’ allo stato sembrano abbastanza ‘calmi’. Per quanto riguarda il secondo pacchetto semplificazioni (ancora non e’ noto se sara’ un decreto ad hoc o sara’ contenuto nella terza spending) si punta a semplificare la vita delle imprese per favorire investimenti, crescita e dunque occupazione. Mentre si sta svolgendo il monitoraggio sul primo pacchetto (sembra stia dando buoni risultati in termini di ‘decertificazione’ con meno bollini blu per l’auto o certificati anagrafici più veloci) si punta, ad esempio, a semplificare le procedure per la valutazione di impatto ambientale ma senza intervenire sui controlli. Insomma verrebbero accolte molte richieste delle imprese, piccole e grandi, per facilitare la loro attivita’ attraverso una forte sburocratizzazione. Allo stato non si prospettano nuovi interventi sul pubblico impiego anche perche’ e’ gia’ fissato per il 4 settembre un nuovo incontro tra il ministro Filippo Patroni Griffi e i sindacati anche in vista dello sciopero annunciato sempre a settembre e alla definizione degli esuberi nella P.a. fissato per ottobre. Già dettagliata infine la prima fase per la riduzione del debito attraverso le cessioni che al momento non riguarderebbero pero’, dati i corsi di mercato, le partecipazioni (Eni, Enel, Finmeccanica) ma solo gli immobili. La struttura che fa capo alla Cdp e al Demanio è già definita e alla ripresa dovrebbe iniziare la ‘vendita’.