ONESTà, CONCRETEZZA, TRASPARENZA (O.C.T.)

Egregio Direttore,
queste mi sembrano le doti (ovviamente unite all’intelligenza) che dovrebbero contraddistinguere un Politico di vaglia, degno della P maiuscola. Ma quanti di quelli che risiedono in Parlamento, nei vari Consigli Regionali, Provinciali e Comunali nonché negli Enti da questi nominati posseggono veramente tali requisiti ? Non molti credo, altrimenti la percezione della politica da parte dell’opinione pubblica non sarebbe caduta così in basso. Perciò a che serve continuare a scannarsi sulle questioni delle “alleanze” ed a farneticare su possibili eventuali “convergenze” future (Bersani-Vendola-Casini-Di Pietro) e disquisire sulle differenze (che pur ci sono, è innegabile) tra certi “laici” e certi “cattolici” (lettera 130/8 su Varese News), e non piuttosto (come auspica Carmelo Lentino – lettera 132/8) cimentarsi su idee e programmi “nuovi”, che dimentichino il passato disastroso di inutili polemiche e colossali ruberie e si proiettino verso un futuro fatto di laboriosa onestà e riappacificazione degli animi finora divisi ? Occorrono PROGRAMMI CONDIVISI, almeno all’80%, che superino le divergenze anacronistiche tra “comunisti”, “laici” e “cattolici”: ognuno si tenga le proprie idee in merito a religione e comportamenti “privati” ma cerchi di andare d’accordo con gli altri sulle scelte generali che interessano tutta la Collettività.
Concentrandosi sui PROGRAMMI concreti, cioè sul “merito” piuttosto che sulla “forma” (gli schematismi e le vuote formule che fin qui hanno avvelenato gli animi ed il clima politico in Italia), si potrà trovare quella convergenza di intenti tra formazioni politiche di estrazione diversa (perché in tutte c’è del “buono”) che finora è stata impossibile, perché solo unendo le forze “buone” del paese potremo superare questo triste periodo di recessione. Per far ciò abbiamo bisogno di uomini nuovi, con mentalità diversa dai vecchi “mestieranti della politica”, che sappiano metter da parte vecchi “distinguo”, vecchie incomprensioni e spezzare anacronistici steccati per avviare il Paese verso un’era di libertà e di progresso. Certo che ci vorrebbe anche una nuova legge elettorale, che impedisse ai dirigenti dei partiti di “nominare” i candidati alle elezioni, in caso contrario aumenterebbe sicuramente il numero delle astensioni e dei voti di protesta. Allora sì che il nostro Paese imboccherebbe un vicolo cieco senza ritorno.

Giovanni Dotti