Finalmente si gioca. Domani riparte la Serie A. Sarà l’82mo campionato a girone unico. Fari sul campo, in tutti i sensi, perchè si giocherà di sera, ma ancora occhi puntati al mercato che chiude alle 19 di venerdì 31 agosto. Non a caso nel solo ultimo giorno di trattative della scorsa stagione furono effettuate ben 92 operazioni. Le prime due squadre a scendere in campo (alle 18) saranno la nuova Fiorentina di Vinzenzo Montella e l’Udinese ancora di Francesco Guidolin. In serata (20.45) toccherà ai campioni d’Italia che ‘risfideranno’ il Parma allo Juventus stadium ma stavolta sarà veramente la prima giornata di campionato. Domenica 26 Milan e Sampdoria anticipano alle 18 poi tutte le altre gare sotto le stelle: Atalanta-Lazio, Chievo-Bologna, Genoa-Cagliari, Palermo-Napoli, Pescara-Inter, Roma-Catania e Siena-Torino. Quello che sta per ripartire è indubbiamente un torneo più povero, considerando che nessun ‘top player’, almeno finora, è approdato in Italia e che hanno lasciato il bel paese giocatori del calibro di Ibrahimovic e Thiago Silva. D’altra parte, al momento, il colpo più costoso della stagione l’ha messo a segno la Roma con Destro (16 milioni tra cartellino e bonus). Ma non è un caso. La serie A viaggia ad una quota di indebitamento di 2,6 miliardi di euro. E i competitors non stanno meglio. La Premier league inglese supera i 3 miliardi di euro di debiti mentre la Liga spagnola si attesta a 3,5 miliardi. Inutile dire che la ricetta per rimettere i conti a posto delle società calcistiche sono sempre le stesse: drastica riduzione degli ingaggi (e magari anche delle rose), stadi di proprietà, incremento delle attivita’ di business (diritti tv, sponsorizzazioni, merchandising, ecc.). Così, sul fronte stipendi, ha fatto in maniera eclatante il Milan che, oltre a cedere Ibra e Silva e a scambiare Cassano con Pazzini, non ha rinnovato il contratto a ‘senatori’ come Gattuso, Nesta, Inzaghi, Seedorf e Van Bommel. Idem la Roma che aveva gia’ iniziato il ricambio (e il risparmio) generazionale l’anno scorso con l’avvento della nuova proprietà e sotto la guida di Luis Enrique ma che oggi ha continuato privandosi dei Cassetti, Cicinho, Pizarro, Heinze e Brighi. In attesa di piazzare Borriello, Julio Sergio e forse Perrotta. Insomma, riparte una ‘serie A’ solo di nome ma probabilmente piu’ pulita (dopo le sentenze del calcioscommesse) e piu’ pronta per essere in linea con le rigide regole del fair play finanziario voluto dal presidente dell’Uefa Michel Platini, che entreranno operativamente in vigore nella stagione 2013-2014. Per lo scudetto la Juventus gode ancora dei favori del pronostico. Dietro, secondo i bookmakers, le milanesi. Poi Napoli e Roma. In effetti, la Juve, in attesa della punta da 20 gol, con gli acquisti di Giovinco, Isla, Asamoah e Pogba, sembra attrezzata per ripetersi ma l’assenza di Conte per squalifica può pesare. Il Milan, salvo acquisizioni eclatanti degli ultimi giorni, appare molto ridimensionato.
L’Inter si affida a un tecnico giovanissimo come Stramaccioni. Salgono nelle considerazioni degli addetti ai lavori il Napoli di Mazzarri e la Roma di Zeman ma sarà il campo a valutare l’effettiva consistenza di queste due formazioni. Senza dimenticare Udinese e Lazio. Nessuno le cita in avvio ma nelle ultime due stagioni sono arrivate, rispettivamente, quarta e quinta e terza e quarta. Per la salvezza va ricordato che 4 squadre partono con penalizzazioni: praticamente ininfluenti per Samp e Toro (-1) e Atalanta (-2) ma significativa per il Siena (-6).