"La colpa è sua che non ha controllato". E’ questa la risposta che, un esterrefatto viaggiatore, si è sentito dare da una addetta a una agenzia di viaggi, alla quale era tornato per contestare un biglietto sbagliato. Della serie: se chiedi un etto di prosciutto al salumiere e ti vende 90 grammi, facendoli passare per 100, la colpa è tua, che non hai controllato e non del negoziante. La differenza tra diritto e dovere evidentemente non era chiara alla hostess, anche se l’educazione civica fa parte dei programmi scolastici. Vogliamo ricordare ai turisti che tornano inferociti per i disservizi (albergo, treni, aerei, ecc.), che quanto è stato pagato è reciprocamente dovuto (concetto ostico a moltissimi gestori) e che i disservizi hanno un costo, che in genere paga solo l’utente. A fronte delle carenze non bastano le scuse, occorre non lasciarsi prendere dal buonismo, essere rigorosi ma calmi. Si può chiedere, per esempio, un rimborso, per quanto pagato in più, o un risarcimento per i danni subiti. Si vedano a tal proposito le nostre schede pratiche.
Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc