Sarà un autunno difficile per gli italiani e in special modo per le imprese commerciali. "Nel 2011 – ricorda il Corsera – hanno chiuso oltre 105 mila imprese commerciali, di cui 62.477 al dettaglio. "C’è poco da essere ottimisti. Se agosto non ha portato la temuta tempesta sui mercati ha però confermato il peggioramento del clima di fiducia delle famiglie e il prolungamento della recessione. E non c’è da stupirsi che a temere l’autunno siano soprattutto i negozianti alle prese con le stime di un’ulteriore caduta dei consumi. La Confcommercio indica un calo per il 2012 del 3,3% procapite. Un dato, rileva il direttore dell’Ufficio studi Mariano Bella, senza precedenti e certamente più negativo di quello registrato lo scorso anno quando a causa della crisi, secondo i calcoli della Confederazione dei commercianti, sono state costrette a chiudere i battenti oltre 105 mila imprese commerciali, di cui 62.477 punti vendita al dettaglio. Il saldo tra le nuove attività messe in piedi e quelle cessate è stato negativo per oltre 34 mila unità e guardando ai soli negozi la differenza, sempre in negativo, è stata di 18.648". Nel settore commerciale nel suo complesso, comprese quindi le aziende all’ingrosso e quelle di vendita di auto e moto, la cessazione delle attività potrebbero superare il numero di 105 mila e secondo qualcuno arrivare anche a 150 mila, con lo strascico inevitabile e doloroso della perdita di nuovi posti di lavoro. C’è però un segnale nuovo, ancora tutto da valutare, nel mondo del commercio. Di fronte al declino delle attività di vendita tradizionali – dall’alimentare all’abbigliamento all’arredamento – si consolida la tendenza a intraprendere altre strade. ‘E’ la disoccupazione a dare la spinta e l’intraprendenza necessaria a mettersi sul mercato’ commenta Mauro Bussoni, vicedirettore generale della Confesercenti segnalando il fenomeno che pero’ riguarda soprattutto il terziario e i servizi alla persona. Sono nate infatti molte imprese anche piccole di assistenza sanitaria, trasporti, consegne a domicilio, riparazioni, informatica e di parrucchiere, dove sembra siano impegnate soprattutto le comunita’ cinesi. Un fiorire di mestieri che confermano la tendenza alla terziarizzazione del commercio e compensano in qualche modo la riduzione delle attività più tradizionali, a partire dai piccoli esercizi nei centri storici delle città".
La previsione di una autunno difficile lo registra anche il SOLE 24 ORE, che in un articolo in prima pagina preannunca che i prossimi mesi saranno molto difficili anche per i cittadini. Sono in arrivo, infatti, rincari delle bollette e delle imposte locali che graveranno in più sulle famiglie per 450 euro. "Da qui a fine anno, gli aumenti di tariffe, imposte e carburanti richiederanno un esborso da 200 a 450 euro in piu’ rispetto allo stesso periodo del 2011 – scrive il quotidiano economico -. Un’uscita extra che in gran parte dei casi potra’ essere coperta solo con tagli di spesa mirati, magari rinunciando a una cena al ristorante o a un weekend fuori porta". (à)Le stime sono il risultato di un’elaborazione condotta dal Sole 24 Ore del lunedi’ con Ref Ricerche e Unioncamere Indis. Per cominciare, e’ stato misurato l’impatto dei rincari in bolletta per elettricita’, gas, rifiuti e acqua, simulando tre famiglie-tipo con stili di consumo nella media. A questi dati, poi, e’ stata aggiunta la variabile fiscale, considerando l’impatto del saldo dell’Imu – da pagare entro il 17 dicembre – e gli effetti in busta paga del ritocco delle addizionali comunali e regionali all’Irpef. Inevitabile, pero’, inserire nel calcolo anche la voce carburanti, dopo la corsa dei prezzi degli ultimi tempi, con la benzina verde balzata oltre i 2 euro al litro. (à) Tra gli altri rincari, piu’ delle tariffe pesano le imposte. E il discorso vale in particolare per l’Imu, che dovra’ essere versata a saldo in base alle aliquote comunali, mediamente piu’ alte di quelle statali con cui e’ stato calcolato l’acconto. Ad esempio, per una casa con una rendita catastale di 540 euro, dopo i 73 euro gia’ versati a giugno, se ne dovranno pagare altri 99 a dicembre. E’ il meccanismo del conguaglio, che diventa ancora piu’ penalizzante per le seconde case, dove in genere il prelievo locale e’ maggiore: su un’abitazione con la stessa rendita, l’Imu passa da un acconto di 328 euro a un saldo di 484. L’Ici, per intenderci, si fermava a 378 euro. In tutto il 2011". (à) "All’Imu va sommato l’effetto delle addizionali all’Irpef che si sente per la prima volta nelle buste paga di quest’anno. E questo vale anche per l’aliquota regionale maggiorata dello 0,33% dalla manovra salva-Italia con effetto retroattivo da inizio 2011 (ma viene pagata oggi). (à) "Al di la’ della variabile tariffaria e fiscale, l’incognita piu’ grande per i prossimi mesi e’ il costo della vita. Come spiegano da Ref, ‘i prezzi al consumo sono sollecitati dal petrolio e dalle imposte indirette, oltre che dalle tariffe dei servizi pubblici locali’. E l’inflazione, che si era tenuta bassa fino al 2010 e aveva sostenuto la domanda interna, ora e’ una minaccia reale: ‘Prevediamo che per il 2012 sara’ in media oltre il 3%, e in questa fase e’ il primo e piu’ importante fattore alla base della diminuzione della spesa per consumi".