Egregio Direttore,
gli Italiani sono stufi delle diatribe e delle divisioni all’interno sia dell’uno che dell’altro schieramento, prima di votare vogliono sapere cosa ci propongono. Per questo finiamola coi litigi intestini, con le lotte fratricide, si ricerchi un accordo su di un PROGRAMMA CONDIVISO. Basta coi personalismi, che nascondono solo ambizioni e interessi personali o di bottega, ci si apra all’esterno e ci si chieda (magari anche tramite sondaggi d’opinione, oggi abbastanza attendibili) che cosa la gente normale, i Cittadini che andranno a votare si attendono dalla politica. E in base alle opinioni raccolte, che non credo siano poi tanto dissimili tra loro, si cerchi di elaborare un PROGRAMMA, ognuno rinunciando a qualche pretesa parcellare, che metta insieme l’ESSENZIALE, cioè le cose su cui tutti sono d’accordo (come già scrissi in una recente lettera), tralasciando quelle su cui l’accordo non si trova. Con questo “metodo” di lavoro le varie forze politiche si dovrebbero confrontare democraticamente tra loro e le “Alleanze” credo che ne uscirebbero “naturalmente”, perché non penso che nessuna di esse voglia restare da sola, isolata e votata al suicidio. Ed anche perché altrimenti la Sinistra non sarebbe capita, e prenderebbe una solenne batosta come già con Veltroni, mentre la Destra potrebbe ancora farcela, come già in passato con B&B uniti indissolubilmente anche se senza un programma unitario. E stia attenta la Sinistra, non sottovaluti Grillo, e Bersani smetta di attaccarlo, perché – sia pur in modo boccaccesco – strilla quello che l’ “opposizione” (ma c’è ancora in Italia?) dovrebbe fare e non ha fatto e quello che pensano dei partiti moltissimi Italiani, in particolare i potenziali elettori del Centro-Sinistra. Le denunce e le invettive di Grillo interpretano infatti visceralmente l’insoddisfazione, la delusione e la rabbia del popolo e devono quindi essere accolte e non respinte dai partiti, e servire da stimolo per migliorarsi e mettere in chiaro ciò che si vuole, presentando un programma chiaro, semplice e comprensibile che contenga non dico le aspirazioni di tutti, ma almeno quelle prioritarie ed essenziali. Solo così, se si metteranno al bando le divisioni tra le sue varie componenti, la Sinistra italiana potrà essere premiata dagli elettori. Questo è quanto pensano in molti che come me di politica ci capiscono poco e che mi va di esternare.
Giovanni Dotti