Respirare i fumi dei cumuli di rifiuti incendiati all’area aperta non giovava alla salute dei militari americani in Afghanistan e Iraq. E’ così che gli scienziati ambientali dell’Air Force, il corpo dell’aeronautica americana, hanno promosso e sostenuto la ricerca sul metodo della gassificazione al plasma, che permetterebbe di trasformare i rifiuti in energia pulita attraverso un metodo molto meno invasivo e inquinante dell’incenerimento. Diverse aziende americane deputate allo smaltimento dei rifiuti stanno sperimentando il sistema e anche New York sembra interessato ad adottarlo, ma gli elevati costi e lo scetticismo di alcuni ambientalisti frenano l’entusiasmo.
La gassificazione con torcia al plasma trasforma i rifiuti in gas dissolvendone i legami molecolari in un arco energetico, grazie a un processo che raggiunge la temperatura di quasi 5 mila gradi della scala Celsius. Dalla gassificazione della parte organica si ricava il synthesis gas, conosciuto come syngas, impiegabile nella produzione di energia elettrica, termica o biocarburante, mentre la parte inorganica si trasforma in una sorta di ossidiana, utilizzabile in materiale edilizio. Il ricorso a temperature così alte dovrebbe ridurre drasticamente la formazione di sostanze inquinanti, come le diossine ma, come spiega il Wall Street Journal, non tutti gli ambientalisti concordano su questo punto, sostenendo inoltre che il metodo scoraggerebbe dall’impegnarsi nella raccolta differenziata.
A parte le dispute tra ambientalisti, l’ostacolo più difficile da superare sembra quello economico. Le attrezzature per la gassificazione al plasma sarebbero molto care e l’energia necessaria ad attivare il processo sarebbe circa metà di quella prodotta. Tuttavia alcune delle maggiori società americane nel settore dello smaltimento dei rifiuti, come la texana Waste Management, stanno sperimentando il sistema, mentre l’amministrazione di Michael Bloomberg, il sindaco di New York, sta valutando seriamente l’idea di adottarla.
