Lettera al sindaco di Patti

Ill.mo Sindaco,
dopo “un’estenuante” stagione estiva caratterizzata da manifestazioni di piazza, spettacoli e altre iniziative volte ad “incentivare” (?) il turismo, con la seduta consiliare del 12 settembre, la Sua amministrazione porta a casa un significativo risultato. L’incremento di aliquota dell’Irpef dallo 0,5 allo 0,8 % che andrà ad incidere sui redditi dei Pattesi. Tradotto, da domani, ogni cittadino pattese dovrà pagare di più. Ogni lavoratore troverà nella propria busta paga un aumento dell’addizionale comunale Irpef, ad esempio: chi percepisce uno stipendio medio di 1200 euro mensili lordi, pagherà in più ogni anno circa 50 euro. Tutta questa manovra quindi finalizzata a che cosa? A recuperare 250.000 euro per consentirLe di reperire le risorse necessarie per garantire i servizi essenziali. Si parla anche di debiti pregressi del comune, non imputabili alla sua amministrazione, superiori ai 2 milioni di euro, di cui sarebbe interessante conoscerne l’origine e chi ne siano stati gli autori.
Possiamo capire le buone intenzioni o i suoi buoni propositi ma, ci consenta una critica aspra e decisa, il comune a rischio di dissesto finanziario, non lo hanno portato i cittadini e probabilmente neanche la Sua amministrazione. Il prezzo però lo andranno a pagare gli utenti finali e questo noi, non lo accettiamo. Lei dice che senza quei soldi ci sarebbe stata una paralisi nei servizi essenziali e probabilmente sarebbero stati a rischio anche gli stipendi dei dipendenti comunali (???). Noi non la pensiamo così, noi crediamo che qualche festa in meno, qualche spesa più contrita, qualche nomina di troppo forse, si potevano evitare. E’ vero c’e il patto di stabilità ma non nasce mica ieri? Lo sapevate ed eravate consapevoli di ciò, nonostante tutto, avete portato avanti una manovra che nel suo complesso prevedeva anche l’aumento dell’IMU (seconde case). Non vogliamo entrare nel merito della Sua gestione, anche se ci sarebbero argomentazioni per farlo, ci limitiamo ad un ragionamento semplice e lineare:
– gli amministratori pubblici da qui in avanti, o saranno portatori di innovazione e novità, in campo amministrativo e gestionale, o saranno destinati a fallire e con loro le collettività che amministrano. Noi, del movimento cittadino “Patti città viva”, sin dal lontano 2006 abbiamo suggerito una strada che andava verso quella innovazione amministrativa citata pocanzi. Nel comune di Patti insistono almeno 10 antenne di telefonia mobile che pagano ai proprietari dei siti in cui sono ubicate (tutti di privati cittadini), dei canoni annuali il cui ricavato complessivo, se fosse stato in favore del Comune, probabilmente avrebbe consentito, in questi anni, di fronteggiare con serenità quella che oggi è diventata un’emergenza. Abbiamo più volte chiesto, in tempi non sospetti, di approntare un piano regolatore comunale delle antenne che prevedesse l’installazione in siti di proprietà del Comune, anche in vista di quel principio di finanza locale finalizzata all’autogestione, di cui eravamo consci e consapevoli. Purtroppo la precedente amministrazione, nella quale Lei era all’opposizione, e l’attuale amministrazione della quale oggi Lei è il capo non sono state in grado di recepire l’importanza di quella proposta e la risultante oggi è che il paese, la collettività, ne pagano le conseguenze. Qualche mese addietro le scrissi della situazione drammatica in cui versano diverse famiglie che stanno vivendo un momento di grave difficoltà economica, addirittura ci sono interi nuclei familiari che non riescono a pagare le bollette della luce o del gas! Lei pensa di riuscire a sanare il deficit finanziario, derivante dai mancati trasferimenti stato regione all’ente, con manovre di questo tipo? Liberissimo di farlo, daltronde è Lei l’amministratore della città. Ma quando domani ci saranno cittadini che rischieranno il default familiare perché non riusciranno più a sostenere il prelievo fiscale e il costo delle utenze di cui a breve si verificheranno ulteriori rincari, farà un’altra manovra finanziaria per sanare i debiti di questi ultimi?

Ci auguriamo che questa nostra missiva induca alla riflessione e a una maggiore coesione tra le forze politiche sociali e di governo (maggioranza e opposizione) affinchè si possa giungere ad una programmazione negoziata dell’ente senza forzature e manovre dell’ultimo minuto.

Patti città viva
Il Presidente
Massimiliano Mannelli