SICILIA: PDL, NO A CANDIDATI A GIUDIZIO PER MAFIA E RICICLAGGIO

Il Pdl siciliano non candiderà alle prossime elezioni regionali i politici rinviati a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa, associazione mafiosa, riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita. Lo ha annunciato oggi, nel corso di una conferenza stampa, il gotha siciliano del partito di Berlusconi. Non solo. Incandidabili anche coloro che sono stati condannati in primo grado per reati di criminalità di tipo mafioso "o riconducibili – dice il commissario Pdl di Palermo, la senatrice Simona Vicari – a organizzazioni criminali, finanziamento illecito dei partiti politici, scambio elettorale politico, smaltimento illecito di rifiuti, corruzione, usura, ricettazione, frode nelle pubbliche forniture".

"Voglio vedere se c’è qualcuno che farà riferimento a un Codice etico come il nostro", dice la Vicari. Sembra che sia escluso dalla incandidabilità il deputato uscente Roberto Corona, arrestato tempo fa per frode, perchè "non rientra tra i canoni di incandidabilità", come spiega il coordinatore regionale Domenico Nania.

Presenti alla conferenza stampa anche il co-coordinatore regionale Dore Misuraca, Giampiero Cannella, Mauro La Mantia e l’avvocato Enrico Sanseverino, esperto in tematiche legali. E’ prevista anche l’incandidabilità di chi è sottoposto a misura di prevenzione personale o patrimoniale. Infine, è prevista l’immediata sospensione dal Gruppo il quale nel corso della legislatura "si venga a trovare in una delle ipotesi previste".