PD MESSINA: I ROTTAMATORI CHE NON CI SONO

Da qualche tempo noto un certo fruscio nel Pd messinese che mi stimola a scrivere ciò che penso su di loro. Competizione politica? Gara di vanità? Per carità, ognuno fa quello che vuole, anche vendere la propria dignità per un posto al bar sotto casa. Perché, spesso ognuno fa quello che è. Sì, lo confesso che nutro dei pregiudizi su alcuni di loro, bizzarri personaggi che spacciano i valori, l’etica, la morale per una festa di carnevale: sono esattamente così oppure il bisogno li costringe a questa recita? Non avrei voluto occuparmene perché quando ci sono giovani di mezzo meglio fare un passo indietro e aspettare che gli eventi maturino. Però le votazioni siciliane alle porte mi costringono gioco – forza a scriverne. Il Pd messinese & il ciclone Matteo Renzi. Leggo di fulgide promesse della politica pronte a spaccare il capello in quattro pur di far trionfare il bene sociale: se da una parte richiediamo tali condizioni ai nostri responsabili, dall’altra siamo indotti (da noi stessi) a vigilare perché tali clausole vengano rispettate. Purtroppo molte volte – per non dire sempre – il nostro senso critico è stato alienato da lusinghe politiche-sociali finite in delusioni. Oggi, per fortuna dei messinesi, questi ex discepoli del “tiranno” Francantonio Genovese si sono dati coraggio. Sono pronti a battersi per i cittadini più deboli. E così mi chiedo: dichiarano guerra al loro ex benefattore Francantonio perché vedono in Renzi un mecenate migliore? Bah. Chissà. Forse. Sicuramente. Quello che però più dà fastidio a chi vorrebbe una classe politica migliore, onesta, semplice e non stile Tiffany, è quel motivetto stonato che fa da colonna sonora alle adunate serali, nei ritrovi più esclusivi della movida cittadina, di questi baldi giovani del Pd che vuol rottamare Genovese: noi siamo i migliori, per fortuna ci siamo noi! Già, che fortuna averli trovati. Che colpo di culo per i precari, i disoccupati, gli ultimi, gli emarginati: da oggi hanno i loro capitani! Le frasi dei rottamatori messinesi ronzano nella testa, ci impregnano e ci impacciano tutti, ci costringono e ci opprimono, come a volte capita con certi motivetti che non si sa da dove vengono: sono questi i salvatori di Messina che ci meritiamo? Io spero di no! Per capire l’inganno elettorale basterebbe rileggere la loro storia politica. Essere stati alle loro feste: perché oggi insorgono dopo tanti brindisi con Genovese? Di conseguenza mi stupisce la sfida lanciata da questi giovani rottama tori locali in nome del popolo siciliano/messinese. Non confondiamo le idee. Non si tratta di una serata di baldoria collettiva. Non si tratta di due salti tra amici: Noi abbiamo bisogno di altro. Perché spesso il meglio è nemico del bene. Se tolleriamo qualcosa, allora ce lo meritiamo.