ATM: tutti i “nodi” sono venuti al pettine!

Col senno di poi è chiaro che molti “nodi vengono al pettine”, ma di fronte agli incresciosi disservizi di questi giorni per i malcapitati utenti del servizio di trasporto pubblico totalmente “scippati” del sacrosanto diritto alla mobilità urbana e pensando, altresì, alle scelte politiche scellerate fatte in passato, non si può non ritornare su uno degli errori più palesi e deleteri commessi dall’ex Amministrazione in tema di gestione del trasporto pubblico!
Occorre ricordare, infatti, che con la delibera di giunta n. 908 del 12 dicembre 2008 Palazzo Zanca aveva deciso di acquistare 31 autobus usati da una ditta del Comune di Olgiate Comasco (CO) per il potenziamento del parco mezzi, a seguito della quale erano stati impegnati poco più di 500.000 euro!
Quella decisione venne presa da tutti (addetti ai lavori e soprattutto utenti) come una “manna dal cielo”, sia per la cronica carenza di autobus in città, sia perché l’eventuale incremento di mezzi avrebbe chiaramente aumentato il numero di chilometri percorsi giornalmente dagli autobus, fatto che, come è noto, avrebbe conseguentemente portato dalla Regione i relativi corrispettivi monetari!

E invece, l’Amministrazione che fa? Attua spudoratamente, 2 anni e mezzo dopo, una incomprensibile politica autolesionista!
Il 26 luglio 2011, infatti, la giunta revoca la delibera n. 908 stabilendo di impiegare quelle somme per l’acquisto invece di pezzi di ricambio da utilizzare per la riparazione dei bus in officina!
Ebbene, esattamente a 14 mesi di distanza da quella infelice decisione (definibile oggi certamente “blasfema”), c’è da chiedersi:

1. quanti bus riparati da allora sono usciti dall’officina?

….E, INOLTRE, FATTO ANCOR PIU’ GRAVE:

2. come si è sopperito all’ammanco di ben 4 milioni di euro stimato lo scorso anno dal Collegio dei Revisori dei Conti che sarebbero giunti dalla Regione con l’incremento del chilometraggio dei nuovi mezzi se fossero arrivati a Messina i 31 autobus? (tutte risorse che avrebbero consentito senz’altro un più regolare pagamento degli stipendi agli esasperati lavoratori!!!).
3. quanto ha pagato o sta ancora pagando Palazzo Zanca di spese legali per il naturale contenzioso sorto con la ditta lombarda che aveva chiesto il risarcimento danni per questa rinuncia?

Qualcuno, che da Palazzo Zanca è già andato via per approdare verso altri lidi, dovrebbe avere il coraggio di fornire alla città le risposte a queste domande e in particolare a quegli anziani, studenti e mamme di famiglia che, mai come in questi giorni, hanno dovuto “piantare le tende” alle fermate degli autobus!

Il Consigliere UDC della Terza Circoscrizione
Libero Gioveni