Minchia, che democrazia in Sicilia!

Ci risiamo: la politica parla, promette, annuncia ma al dunque evita di decidere. Il caso Roberto Corona e la doppia morale del Pdl siciliano è sul tavolo di Angelino Alfano da settimane. Lui Corona, l’onorevole arrestato mesi fa e oggi in attesa di una decisione della Procura di Roma, sicuramente mal consigliato da qualche coordinatore siciliano del partito aveva giocato d’anticipo: stampati i manifesti con tanto faccione sorridente ne aveva deciso la pubblicazione su tutto il territorio messinese. Infelice la scelta, ancor di più lo slogan: “INSIEME PER LA BUONA POLITICA”. Legittimo il suo volersi candidare, legittima l’indignazione di gran parte dei cittadini. Non era meglio per Roberto Corona fermarsi e attendere il giudizio penale? Ma quella di Corona è l’epilogo di una rivoluzione che ha fatto male alla politica, ma anche alla giustizia. Non si può sentirsi al di sopra della legge né da una parte né dall’altra. La Sicilia attende fiduciosa l’esito finale ma intanto il voto per le Regionali è alle porte. "Caso Corona" a parte gli aspiranti Governatori devono sul serio riflettere sulle liste pulite: nessuno escluso. Idv compresa! Oggi nell’era della comunicazione dobbiamo parlare un linguaggio semplificato. E’ il nostro bello ma dobbiamo recuperare il rapporto con i cittadini e semplificare i nostri messaggi e importare la coerenza nella nostra ispirazione in modo che sia trasmissibile. La frase costante è: Minchia, che democrazia in Sicilia. Gente di cui non si sa nulla, messa in lista di un apparato che non ha fondamenta e che non ha legami con il territorio. Meglio non si poteva fare. E’ evidente che non si ha più il contatto con la realtà. Si vaneggia. Tanto la democrazia è diventata solo un modo di dire e serve solo per riempirsi la bocca quando bisogna difendere posizioni, ruoli e soprattutto poltrone. La classe dirigente siciliana non scambi i desideri con le previsioni: c’è da ripulire i Palazzi, mentre più di uno ritiene sia normale piazzare un proprio caro. Se il problema dell’Isola fossero i capi piuttosto che i siciliani? Leggendo le dichiarazioni dei candidati abbiamo compreso che sanno di tutto tranne dei problemi reali che vivono i cittadini: non riescono più a credere in un destino migliore. Magari perché chi li amministra se non è bugiardo, omette la verità.