La Cassazione ha confermato la condanna a 14 mesi di reclusione per Alessandro Sallusti, attuale direttore de Il Giornale, per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del magistrato Giuseppe Cocilovo. L’articolo era stato pubblicato sul quotidiano Libero, all’epoca in cui era diretto da Sallusti. Respinto il ricorso della difesa, negate le attenuanti generiche, la Cassazione ha sottolineato pure che la notizia sulla quale si basava l’articolo era falsa. Sallusti, che ha preannunciato le dimissioni da Il Giornale, ha deciso di non chiedere una misura alternativa alla pena come i servizi sociali; per il giornalista si aprono ora le porte del carcere. Insorge il centrodestra. In particolare sono scesi subito in campo diversi esponenti del Pdl, al fianco di Sallusti. Il segretario Angelino Alfano, in un comunicato dice che "la sentenza di oggi va al di là del limite assoluto, dove le certezze di una democrazia liberale si infrangono, dove la libertà di stampa diventa un bene leso, dove una condanna assume i contorni di una intimidazione inaccettabile". Sallusti, per Alfano, "diventa protagonista di un evento senza precedenti, che pone l’Italia negli ultimi posti per la libertà di stampa non rispettata ma, al contrario, sacrificata sull’altare di una giustizia antiquata". Il segretario del Pdl dice che "occorre riflettere e agire perchè questa gravissima vicenda non si ripeta mai più. Ed è chiaro che mai e poi mai sarebbe dovuta accadere".