‘Sono contrario al carcere anche per le intercettazioni, ma i generi non vanno confusi’. Lo afferma, intervistato dal quotidiano ‘La Stampa’, Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del Pdl, commentando la condanna, confermata dalla Cassazione, a 14 mesi di carcere per il direttore de ‘Il Giornale’, Alessandro Sallusti, per diffamazione e omesso controllo. ‘La diffamazione – spiega il senatore – ha a che fare con la manifestazione del pensiero: tra i due termini c’è un confine molto labile che impone cautela. Altra cosa è la pubblicazione di materiale vietato: chi diffama puo’ farlo con colpa, chi pubblica materiale vietato agisce con dolo’.
E sul caso Sallusti, Quagliariello aggiunge: ‘C’è un problema di legislazione che sussiste da anni. Servono norme che prevedano solo sanzioni pecuniarie e non detentive’. Una vicenda, conclude, che pesa ‘inevitabilmente’ sull’immagine dell’Italia all’estero: ‘Rischiamo di essere classificati, in tema di libertà di espressione, ai livelli della Corea del Nord’.