Crocifisso & Regione Lombardia

Egregio Direttore,
condivido e sottoscrivo le considerazioni della Dipendente Regionale (lettera 18/9) a proposito della affissione del Crocifisso all’ingresso e nelle aule della Regione Lombardia. Anche se personalmente la cosa mi risulta indifferente, non la condivido (anche se è stata votata a maggioranza) per una semplice considerazione: la Religione è e dovrebbe restare un “fatto privato” e i suoi simboli, in questo caso quello cristiano, non dovrebbero essere esposti in sedi politiche (c’è già in altri luoghi pubblici, come nelle Scuole: lasciamolo pure, fa parte della nostra tradizione culturale, ma non mettiamoli dove non ci sono!), anche per rispetto verso le altre Religioni che in una società multietnica (come è ormai diventata la nostra) potrebbero essere interpretati come segni di divisione anziché di integrazione e di cooperazione. Gli atti di una Pubblica Amministrazione dovrebbero essere sempre tesi ad abbattere certe frontiere, purtroppo ancora esistenti nella nostra società, ed evitare provocazioni inutili e potenzialmente pericolose (vedi recenti sollevazioni del mondo islamico contro il film e le vignette “blasfeme” su Maometto). Attenzione! qui si ritorna indietro nel tempo e si contribuisce a disgregare e incattivire la società. E poi, chi ha avvallato quella delibera non ha pensato che in futuro il colore politico può anche cambiare? Nessuno regna in eterno, a parte Gesù Cristo!…e Allah!

Giovanni Dotti