Regna ancora l’incertezza sulla possibile strategia per rilanciare il Pdl in vista delle politiche del 2013 e, nel più breve periodo, per le elezioni regionali nel Lazio dopo lo scandalo del caso Fiorito. "E’ un Berlusconi innervosito e distante quello che ha ricevuto ieri, fino a notte inoltrata, lo stato maggiore di un Pdl stremato da discussioni, riunioni, divisioni, polemiche- scrive Paolo Di Caro a pagina 12 del Corriere della Sera – Lui, che come ripete a chi lo va a trovare, entro’ in politica nel ’94 ‘per impedire che la sinistra conquistasse il Paese’, non vuole ‘finire la mia vita politica con questa sconfitta’. Per questo, il suo obiettivo resta quello di ‘riunire i moderati’, e se servira’ il suo passo indietro non sarà un problema. Ma perchè il quadro si chiarisca definitivamente, bisognera’ avere certezze sulla legge elettorale. Perchè solo quando si capirà se il modello restera’ tendenzialmente maggioritario o se si andrà a una competizione fra partiti si potranno davvero siglare le alleanze. E tra l’impasse sull’atteggiamento da tenere nel Lazio e a Roma (Alemanno potrebbe dimettersi a breve per favorire un election day a febbraio in Regione e Comune), il timore di frane nelle altre Regioni, dove in effetti l’escamotage delle liste civiche potrebbe risultare necessario e i sondaggi sempre piu’ preoccupanti (si fanno cifre pericolosamente sotto il 18%), ecco che aumentano i nodi intricatissimi da sciogliere, l’uno collegato all’altro.
Con Berlusconi che a sua volta ragiona su quale potrebbe essere il migliore assetto per rilanciare il partito e permettergli di rimanere in gioco". Il progetto avviato "lo illustra in via riservata ai parlamentari piu’ vicini che lo vanno a trovare nel corso del pomeriggio – scrive Carmelo Lopapa a pagina 15 di Repubblica – ‘Il mio partito ormai lo faccio, tutto e’ pronto, lo lancio a breve, gia’ nelle prossime settimane’ avvisa. Passa percio’ a una fase ‘propositiva’, come la definisce, e non piu’ liquidatoria rispetto ai riottosi ex An. ‘Io tengo tutti, non caccio nessuno, ma non accetto piu’ ricatti: facciano quello che vogliono, se intendono andare via, vadano pure’. In serata spiega ai coordinatori e i capigruppo perche’ la bozza Calderoli non lo convince (per il premio alla coalizione, soprattutto), nonostante qualche apertura di Verdini e Quagliariello".Per quel che riguarda il Lazio, il Pdl potrebbe convertirsi alle primarie dove sarebbe "in pole position il senatore ex An, Andrea Augello ma ha alzato l’asticella delle condizioni. Oggi si insedia un comitato di tre saggi per fissare le regole e impedire la candidatura di tutti gli ex coinvolti negli scandali regionali".