Una catena a cerchi concentrici quella spezzata dai finanzieri di Biella facendo irruzione mentre era in corso una riunione. Decine di persone che stavano per cadere nella rete dei truffatori, come molti altri avevano già fatto in vista di facili guadagni, destinati a non arrivare. L’organizzazione scoperta a Biella, strutturata segretamente, attirava persone come commercianti, casalinghe, operai ecc. spesso in difficolta’ economiche, che, attratte dall’illusione di veloci guadagni o dalla speranza di uscire rapidamente da un temporaneo stato di bisogno generato dalla crisi, cadevano nel raggiro versando, rigorosamente in contanti, la quota associativa. La truffa dal capoluogo laniero si stava rapidamente diffondendo nelle altre province del Piemonte e non solo, perciò gli inquirenti invitano chiunque abbia "investito" soldi nella catena a sporgere denuncia presso gli uffici della Guardia di Finanza.