Ergastolo senza attenuanti per Salvatore Parolisi: è questa la richiesta formulata dai pm Greta Aloisi e Davide Rosati nell’ambito del processo che si sta svolgendo a Teramo nei confronti del caporalmaggiore dell’esercito. Per l’accusa non ci sono dubbi: è il responsabile unico dell’omicidio della moglie Melania Rea, uccisa il 18 aprile 2011 a Ripe di Civitella con 35 coltellate. Ed è lui, per l’accusa, che ha poi infierito, per depistare le indagini, sul corpo della moglie. Ha fatto tuto da solo, era lui infatti l’unico interessato a depistare, hanno sottolineato i pm.
Il processo, nell’aula di Teramo, si svolge a porte chiuse, perchè con rito abbreviato. La madre di Melania non era in aula, c’era il padre Gennaro che però è uscito quando sono stati descritti i particolari sulle condizioni del corpo di Melania. Parolisi era in aula, e ha ascoltato la lunga requisitoria, durata tre ore, dei pm di Teramo, alla fine della quale la pesante richiesta: ergastolo senza attenuanti. Una richiesta per l’accusa motivata dal comportamento del caporalmaggiore, dalla crudeltà e dalle modalità della condotta e del successivo vilipendio.