Il Consiglio Comunale ha approvato l’aumento delle aliquote IMU alla massima misura prevista dalla legge, pertanto quella della prima casa dallo 0,4 allo 0,6 e quella per tutti i restanti immobili dallo 0,76 a 1,06. Si anche sulla prima casa, quella dove si abita e che i più hanno comprato a fronte di tanti sacrifici e magari stanno pagando ancora il mutuo. La motivazione contenuta nel provvedimento, scritta dai dirigenti e avallata dai Consiglieri comunali – con esclusione di quelli del PD che hanno votato contro il provvedimento- è quella secondo la quale il Comune ha bisogno di fare cassa e di farla subito. Poco importa che a sostenere questa tesi siano gli stessi dirigenti che non sono stati capaci di incassare i tributi comunali, se è vero che nel 2011 sono stati incassati pochi spiccioli al posto delle decine di milioni di ruoli emessi, se chi ha centinaia di appartamenti non paga, se i locali che occupano le piazze e i marciapiedi non pagano, se la spazzatura la pagano sempre soltanto i soliti. O ancora se il Comune conta svariati milioni di debiti fuori bilancio o se ha accumulato decine di milioni per spese legali per contenziosi nei quali l’Ente risulta soccombente. O ulteriormente se in piena crisi economica qualcuno ha consentito delibere per finanziare "il concorso di Miss Mondo" o la vendita di immobili di pregio per pochi spiccioli. Non importa neppure che si tratti degli stessi consiglieri che hanno accettato tutto ciò ed avallato le scelte di un’Amministrazione che ha portato Messina in questa condizione e che si è dimessa qualche settimana fa, giusto in tempo per non essere travolta. Già, non importa! Tanto se mancano i soldi ne prendiamo degli altri ai pochi cittadini onesti che già pagano, che i furbi che evadono non li inseguiamo neppure. E chi se ne frega se quei cittadini onesti che pagano non ce la fanno più, perché non prendono lo stipendio, perché la mobilita, la cassa integrazione o lo stipendio da precario non sono sufficienti a coprire tutte le spese, perché sono stati licenziati, perché con la pensione non si arriva alla fine del mese, perché pagare l’IMU, su quella casetta che rappresenta una delle poche certezze della vita, non ci voleva proprio.
Vorremmo capire quando saranno adottati provvedimenti che fanno pagare i tributi a chi li evade, quando saranno tagliati i privilegi ai soliti pochi noti, quando si troveranno le soluzioni per pagare regolarmente gli stipendi ai lavoratori del comune, dei servizi sociali, delle partecipate e le fatture ai fornitori che a loro volta hanno dipendenti. Finora le risorse sono state sprecate e abbiamo visto come. Il dramma sociale è esploso, le responsabilità sono evidenti e la realtà non può più essere mistificata. Ma adesso servono risposte, il mondo del lavoro chiede soluzioni ai problemi. Se non si salvaguarda il lavoro, tutto il tessuto produttivo ne pagherà il prezzo, la città collasserà e non si salverà nessuno. Siamo pronti ad assumerci responsabilità, se i provvedimenti guarderanno con attenzione alle fasce deboli, a chi ha bisogno, a chi vive di stipendio o di pensione, se si abbattono privilegi e clientele. Se ciò non dovesse avvenire continueremo a contrastare provvedimenti e decisioni, a chiederne la modifica, continueremo a rivendicare tutele e diritti. La situazione è drammatica, le persone sono disperate, servono risposte concrete ed eque. Serve un interlocutore, se c’è!
Lillo Oceano – CGIL MESSINA