IN PERICOLO TUTTO IL TESSUTO ECONOMICO E SOCIALE DI MESSINA

"La drammaticità della crisi del Comune di Messina sta determinando una condizione di grave difficoltà per tutta la comunità. Il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti del comune, delle partecipate e dei servizi pubblici sta mettendo in ginocchio l’intera comunità". Tonino Genovese, segretario generale della Cisl di Messina, evidenzia il rischio di una pesante ricaduta su tutta l’economia cittadina. A soffrire direttamente sono gli interessati, che non percepiscono gli stipendi, ma – sottolinea Genovese – la mancata circolazione di denaro sta producendo un livello di crisi indiretto non meno preoccupante e pericoloso su tutti gli altri settori del tessuto sociale economico e produttivo cittadino, scaricandosi su piccole e medie aziende e soprattutto su lavoratori deboli e in moti casi privi di tutele. Uno stato di cose che necessita ancora di più una pubblica e generale assunzione di responsabilità. La città tutta si deve sentire chiamata in causa e deve concorrere con consapevolezza alla ricerca delle soluzioni per uscire da questo circolo vizioso che rischia di compromettere definitivamente le sorti dell’intera comunità. È preoccupante – attacca il segretario generale della Cisl – il silenzio di tante, troppe, voci che pur ricoprendo incarichi di responsabilità continuano a defilarsi. Genovese invoca una doppia azione per affrontare l’emergenza della crisi attuale “Intanto ricercare ogni possibile utile soluzione per affrontare, risolvere o almeno tamponare la crisi di liquidità in modo da superare l’emergenza. Poi – propone – un Patto sociale attraverso il quale riorganizzare, ristrutturare e riportare l’impianto di governo amministrativo e dei servizi su base sostenibile e funzionale. La proposta, già formulata, di ricorrere al Fondo di rotazione previsto dall’art. 4 del Decreto Legge 174 rischia di essere vanificata da ulteriori titubanze o ritardi perché, ad oggi, ancorché in attesa del DM interpretativo e della conversione in legge, sono state presentate al Ministero competente oltre 150 domande da comuni che intendono affrontare le loro emergenze attraverso i 530 milioni di euro stanziati per l’anno in corso”.