Voto più atteso nel week-end, occhi puntati su Grillo

Tre scenari, una certezza: governare la Sicilia dopo il voto del week end sarà un’impresa anche per chi ama le sfide impossibile. I siciliani sceglieranno il presidente di Regione domenica e lunedì, ma tutti i sondaggi e gli osservatori hanno da tempo chiarito che il puzzle sarà difficile da comporre e i due poli rischiano di uscire malconci dalla battaglia. Una legge elettorale che non permette maggioranze certe in assenza di un bipolarismo marcato e un’incognita che risponde al nome di Beppe Grillo complicano, se possibile, un voto determinante anche per l’assetto nazionale.

Il primo elemento, già ampiamente dibattuto e analizzato, è che con ogni probabilità né Nello Musmeci (candidato di Destra e Pdl), né Rosario Crocetta (sostenuto da Pd e Udc), potranno cantare realmente vittoria. Con almeno cinque liste accreditate sopra il dieci per cento e almeno quattro candidati pronti a raccoglieranno un consenso a due cifre, la governabilità cederà il passo alla frammentazione del consiglio regionale, imponendo alleanze tr chi fino a un attimo prima si è combattuto in campagna elettorale.

A lucrare politicamente dovrebbe essere Gianfranco Micciché. L’ex pidiellino, ora a capo di Forza Sud, può vantare un rapporto cordiale con Crocetta, ha addirittura lanciato la corsa di Micciché e ha infine deciso di candidarsi sfilandosi dal centrodestro. Suo alleato è l’ex Governatore Raffaele Lombardo, ancora influente sull’Isola. Che vinca Crocetta o Musumeci, i consiglieri dei due big siciliani rappresenteranno l’ago della bilancia del nuovo consiglio. Ma non basta. Essendo consentito il voto disgiunto, girà voce che sempre dal contenitore centrista arriverà la spinta determinante per consentire nelle urne la vittoria di Cocetta o Musumeci.

Resta l’incognita Grillo. Il comico genovese ha macinato chilometri e riempito piazze in tutta l’Isola. A poche ore dal voto i sondaggi sono banditi, restano le consultazioni riservate, le sensazioni e i rumors isolani. Più che il candidato Presidente, potrebbe raccogliere un consenso significativo la lista del Movimento Cinque Stelle come la potenziale sorpresa del voto in Trinacria. Addirittura, nei principali partito aleggia un’ipotesi che sarebbe ‘esplosiva’: il M5S primo partito. Le conseguenze, anche sul piano nazionale, sarebbero significative.

E poi ci sono le parite interne alle singole forze politiche. Se non dovesse vincere Crocetta, si complicherebbero i rapporti tra Pd e Udc, che proprio in Sicilia contavano di testare l’alleanza.
Se invece non riuscisse la scalata alla regione di Musumeci, sarebbe il Pdl a pagare il prezzo più alto. Già in crisi da tempo, la creatura di Silvio Berlusconi si confronta con l’annunciato passo indietro del Cavaliere e l’annuncio di primarie. L’effetto positivo dell’annuncio potrebbe svanire alla chiusura delle urne.