"Il trionfo di Beppe Grillo – scrive oggi un editoriale del Financial Times – suona come una sveglia per le elite italiane". Col titolo "Un giullare in Sicilia" il quotidiano riflette su significato a vasto raggio del voto siciliano. A partire da una valutazione della parabola politica di Grillo. "Quando anni fa Grillo fece il suo ingresso nella scena politica italiana, l’attivista e comico venne liquidato dall’establishment come un semplice buffone. Ma ride bene chi ride ultimo e al momento è lui ad aver motivo di sorridere".
Dopo le vittoria a Parma e l’affermazione in Sicilia, e con le elezioni politiche alle porte, è "tempo – dice l’Ft – che le elites politiche italiane prendano Grillo sul serio". Quella attuale è "la più significativa transizione della politica italiana dal 1992 a oggi", nota il quotidiano, e la crisi economica fa la sua parte nell’alimentare disinteresse e astensionismo. Grillo ha posto diversi problemi decisivi come il costo della politica, la non ricandidabilità dei chi è stato condannato e "se i partiti ufficiali avessero affrontato queste questioni invece di ignorarle facendo orecchie da mercante Grillo oggi non avrebbe il consenso di cui dispone.
Il fenomeno Grillo, conclude l’Ft, va inquadrato in questo contesto. Il "Movimento Cinque Stelle – questa la conclusione – non offre nessuna coerente soluzione ai problemi italiani…ma senza le riforme necessarie le elite politiche italiane resteranno efficaci bersagli della propaganda e della retorica del giullare che hanno disdegnato",